Sono tornati già tutti. Dopo il curioso rifiuto non rifiuto di Gary Gensler di ieri, diversi dei gestori che avevano già inviato richiesta di approvazione di un ETF Bitcoin Spot sono tornati alla carica, hanno aggiornato le loro application e hanno richiesto nuovamente approvazione, seguendo quelle che sono state le comunicazioni di SEC verso Fidelity e verso BlackRock.
Degli otto che erano in ballo fino a ieri, quattro hanno già aggiornato il loro filing e così hanno già richiesto una nuova approvazione esplicitando, come richiesto ancora una volta da SEC, il partner per l’accordo di sorveglianza, che era stato indicato in presenza ma non nel nome.
E per tutti questi fondi sarà Coinbase a far parte dell’accordo di condivisione di informazioni con i mercati regolamentati del NASDAQ. Una situazione che dunque sta tornando in trend positivo, con Bitcoin che ha recuperato comunque più dell’1% rispetto ai minimi di ieri, arrivati dopo la diffusione da parte del The Wall Street Journal della notizia del rifiuto da parte di SEC.
È cambiato tutto in poche ore. Prima SEC ha restituito la documentazione a BlackRock e a Fidelity, indicando mancanze nella richiesta di approvazione, poi sei su otto dei gestori dei fondi che avevano in ballo un ETF Bitcoin Spot hanno deciso di seguire immediatamente il consiglio e di aggiornare seduta stante i loro documenti.
Cosa chiede SEC? Chiede di conoscere chi è la società di exchange che fornirà informazioni all’interno di un più ampio accordo di sorveglianza. E di conoscere anche le modalità tramite le quali questa condivisione di informazioni avverrà. Per la prima parte sembrano essersi messi tutti in regola, per la seconda invece si dovrà vedere se SEC riterrà sufficiente la recente integrazione.
Fidelity ha aperto le danze. Poi sono arrivati anche Invesco, VanEck, WisdomTree. Per il momento mancherebbero ancora aggiornamenti da parte di BlackRock, Valkyrie, Ark con 21Shares e Bitwise. Queste richieste dovrebbero arrivare però, a rigor di logica, a breve, probabilmente lunedì con la riapertura dei mercati.
C’è oggettivamente un’anomalia rispetto al passato per SEC: per le precedenti richieste l’agenzia federale si era presa quasi sempre i 240 giorni che la legge gli attribuisce, per poi rifiutare. Questa volta invece la richiesta di ulteriore documentazione è arrivata subito – a 2 settimane esatte dalla prima richiesta di BlackRock, cosa che a nostro avviso e ad avviso di tanti analisti sarebbe un segnale di cambiamento – non è chiaro quanto radicale – negli atteggiamenti dell’agenzia che è guidata da Gary Gensler.
Staremo a vedere quanto saranno fattivi i nuovi intendimenti di SEC, che in relazione al suo atteggiamento verso Bitcoin e crypto ha anche iniziato a ricevere pressioni politiche importanti, in particolare dai banchi dell’opposizione.
Quel che è certo è che dovremo aspettare poco. O lo scontro si farà molto più alto – e queta volta ci saranno i veri pezzi da 90 della finanza mondiale a parteciparvi.
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