È già la fine per gli Ordinals e per il curioso mondo dei quasi NFT su Bitcoin? A guardare i dati, almeno per ora, sembrerebbe di sì. Mentre BTC è sulla cresta dell’onda per il recente interesse da parte di BlackRock ed i altri investitori istituzionali, sembra che altre metriche del network di Bitcoin (che interessano però soltanto una parte del mercato) raccontino un fallimento.
Fallimento per il quale non c’è stato bisogno di intervenire sul protocollo, perché almeno a guardare i dati, siamo già in forte ritirata senza che nessuno abbia dovuto mettere mano a quanto permetteva un commercio inviso in particolare alla vecchia guardia.
Sì, di Ordinals si parla sempre meno, i dati sono già in forte calo e con ogni probabilità – a meno di colpi di cosa inaspettati – non se ne tornerà più a parlare sui livelli di marzo e di maggio. Ma è davvero un male per Bitcoin?
Bitcoin avrà pure i suoi NFT, ma non sembra interessino poi molto. Dopo il picco raggiunto a maggio sembra che il trend sia definitivamente in discesa per Inscription, token più o meno fungibili e altre trovate che avevano creato non poche discussioni anche ai piani alti.
Giugno ha visto vendite in forte calo, tanto per numero di transazioni quanto per il valore transato, rispetto a maggio, con un calo così importante da far pensare che con ogni probabilità non si tornerà più su certi livelli.
Quasi 200.000.000 di dollari di vendite a maggio, con giugno che invece chiude, secondo i dati di Crypto Slam, a poco più di 110.000.000 di dollari. Un calo di quasi il 50% che racconta di un esperimento forse non completamente fallito, ma il cui hype è comunque già, in termini di picco, alle spalle.
Qualcuno obietterà che tra marzo e aprile ci fu un calo simile, che poi aprì però al miglior mese di sempre per questa tecnologia. E avrebbe anche ragione, se non fosse che arrivati i NFT e arrivati anche i token ci sia ormai molto poco da inserire ancora sulla timechain di Bitcoin.
E questo è il grafico forse più esplicativo di quanto sta avvenendo sulla blockchain di Bitcoin. Le commissioni per inserire la propria transazione in un blocco sono tornate ormai quasi alla normalità, come dimostra il grafico che alleghiamo.
Brutta notizia forse per i miner che almeno per il mese di maggio erano riusciti ad incassare somme talvolta maggiori a quelle assegnate dai blocchi stessi.
Ma un segno per molti di un ritorno alla normalità che farà bene a Bitcoin, che eliminerà gli intasamenti dovuti a qualcosa che transazione monetaria non è e che forse riporterà l’attenzione su altri protocolli, almeno quando c’è da scambiarsi la proprietà virtuale di immagini.
La situazione è preoccupante per i miner? Al momento no, perché il prezzo sostenuto di Bitcoin rende la situazione più rosea di quella di fine 2022, momento forse più duro per l’industria del mining.
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