Le quotazioni di Uniswap (UNI) sono impegnate, a partire dai minimi del 5 giugno scorso, nello sviluppo di un’ampia fase di recupero contro dollaro americano. I prezzi hanno toccato appena ieri, lunedì 3 luglio, un massimo relativo a 5.78, estendendo fino ad un +57.07% la portata del rally cominciato dai minimi dell’anno, a quota 3.68.
Si è trattato di un recupero piuttosto sorprendente da parte della crypto che, almeno da un punto di vista tecnico, dopo le prime due settimane di giugno aveva visto compromettersi pesantemente le potenzialità di una ripresa a breve.
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Su grafico ad ampia scansione temporale, con candele weekly, dobbiamo invece constatare come durante le ultime due settimane il mercato abbia letteralmente sfondato le vecchie resistenze, poste attorno quota 4.75, mediante una vigorosa accelerazione spintasi fino a 5.51.
La settimana scorsa il mercato ha inoltre sviluppato un rapido “pull-back” sui vecchi livelli di resistenza, toccando minimi relativi a 4.76 prima di ripartire di nuovo al rialzo. Si tratta quindi di una rottura rialzista consolidata e affidabile, che ci consente finalmente di proiettare obiettivi rialzisti di tendenza.
Uniswap fa parte della nostra lista delle 35 cryptovalute da prediligere per l’impostazione di portafogli di lungo periodo. Si tratta di un asset crittografico particolarmente liquido, con una capitalizzazione complessiva che supera i tre miliardi e 200 milioni di dollari, e un controvalore medio di scambi giornaliero pari a circa 70 milioni di dollari.
Quest’oggi Uniswap figura in leggero arretramento rispetto ai massimi già menzionati di quota 5.78, toccati ieri. Vediamo infatti che, alle ore 18:20 di martedì 4 luglio, UNI viene scambiato sui migliori Exchange mondiali a 5.56, rimanendo comunque in territorio positivo (+0.72% dalla chiusura di ieri).
Il provvisorio allentamento odierno della pressione rialzista è probabilmente dovuto alla chiusura per festività dei mercati americani. Questa settimana sono tuttavia attesi dei dati piuttosto significativi da un punto di vista macroeconomico, come abbiamo evidenziato su un articolo delle ultime ore. Si tratta di notizie che saranno utili in particolare per valutare il comportamento della Fed riguardo alla sua politica sui tassi. Spesso e volentieri, come abbiamo potuto appurare negli ultimi mesi, la Fed ha generato ripercussioni sensibili anche sull’intero mercato crypto con le sue decisioni di politica monetaria.
Se ci spostiamo su grafico a scansione intraday, con barre da 30 minuti, possiamo visualizzare la disposizione dei riferimenti tecnici che consideriamo più significativi per le prossime cinque-dieci giornate. Siamo in presenza di un segnale rialzista per cui, in particolare, ci concentriamo sulla disposizione dei nuovi supporti. Essi sono posti adesso a quota 5.23/5.32 e quota 4.34/4.41. Entrambi costituiranno luogo di probabile ripartenza del rialzo in caso di ripiegamenti.
I supporti si trovano questa settimana relativamente lontani uno dall’altro, in quanto pare probabile un provvisorio moto di correzione a breve dei prezzi, atto a consolidare ulteriormente il trend rialzista ancora in fase germinale.
Le resistenze più vicine si trovano a quota 6.00 e quota 6.49/6.58. L’intero spazio compreso tra supporti e resistenze va considerato zona di accumulazione. Come da prassi in questo caso, ci dobbiamo quindi attendere ripetuti cambi di tendenza al suo interno, in preparazione alla rottura rialzista. Per approfondire il significato dei segnali tecnici qui riportati, suggeriamo la lettura della nostra guida completa all’analisi, arricchita quotidianamente di nuovi spunti per i neofiti.
Le indicazioni di tendenza forniscono obiettivi concentrati nella stretta area tra 8.18/8.28. Da un punto di vista tecnico sarebbe preferibile seguire il mercato con posizioni long solo su nuovi test almeno del primo supporto. Lo scenario descritto fin qui verrebbe messo in discussione unicamente dall’eventuale cedimento della fascia di supporto principale, mediante una chiusura geografica a 30 minuti inferiore a 4.34.