Appassionati di Bitcoin in brodo di giuggiole per le dichiarazioni di Larry Fink, capo assoluto di BlackRock, che ieri sera ai microfoni di Fox Business si è speso in una sperticata difesa di Bitcoin, dopo che nel 2017 lo aveva definito indice del riciclaggio di denaro. Un cambiamento di attitudine che non è passato inosservato e che è concomitante con la richiesta di BlackRock di approvazione presso SEC di un ETF Bitcoin Spot.
L’intervista, breve in verità, è interessante sotto diversi aspetti e non solo perché Larry Fink ha ammesso senza ammetterlo di aver cambiato idea su Bitcoin. Si parla infatti di democratizzazione di Bitcoin, nonché del fatto che sia una sorta di digitalizzazione dell’oro, temi cari almeno ad una certa ala dei massimalisti Bitcoin.
Come spesso accade quando parlano personaggi di questo tipo, dietro ogni parola può nascondersi un mondo di sottintesi. Sottintesi che questa volta riguardano Bitcoin e che dunque meritano di essere analizzati.
Leggi qui il numero del Magazine che abbiamo dedicato a BlackRock e al suo assalto a Bitcoin.
Un alieno sbarcato oggi sulla terra dopo essersi perso un giugno decisamente particolare per la storia di Bitcoin farebbe certamente fatica a credere alle sue orecchie. Quando in Italia era la tarda serata di mercoledì 5 giugno Larry Fink ha rivelato ai microfoni di Fox il suo innamoramento per Bitcoin, parlando in breve anche dell’ETF che il gruppo che dirige, BlackRock, sta cercando di far approvare a SEC. Ci sono stati diversi spunti molto interessanti dell’intervista che meritano di essere approfonditi.
BlackRock può flettere muscoli non da poco. Nel corso della sua storia si è vista rifiutare l’approvazione per un solo ETF, contro oltre 500 che sono stati approvati. Anche se per motivi legali non può sbottonarsi più di tanto, Larry Fink ha ammesso di essere piuttosto ottimista.
E ha anche ricordato che la società che dirige ha un ottimo score per quanto riguarda la capacità di interagire con i regolatori.
Questa è una delle dichiarazioni che sono passate più sottotraccia e che invece rivelano una grande verità. L’ETF di BlackRock (o per quel che conta gli altri simili inviati dagli altri gestori in approvazione) renderà il trading e l’esposizione verso Bitcoin più democratica.
Su questo punto sarà il caso di tornare più avanti. Quello che intende Larry Fink è che l’accesso al mercato di Bitcoin oggi è gravato da costi importanti, da spread tra domanda e offerta che sono mediamente più elevati di quelli dei prodotti della finanza classica e che questo può essere superato tramite un ETF, con costi di gestione tra le altre cose molto ridotti. È vero, ma parzialmente.
Larry Fink ha anche parlato di Bitcoin come digitalizzazione dell’oro. Un paragone che avrete sentito diverse volte da diversi esponenti del mondo Bitcoin – che non è forse accettato da tutti – ma che la dice lunga su quanto Fink sia disposto a incamerare di una certa parte di cultura Bitcoin.
Bitcoin è stato definito come asset class alternativa, è stato messo in relazione alla possibilità di proteggersi dall’inflazione, per quanto sia stato affermato in modo indiretto.
Definizione che farà luccicare gli occhi a molti dei nostri lettori – che è però soltanto una mera rilevazione di quanto sta facendo Bitcoin a livello internazionale, in particolare in quelle economie falcidiate da inflazione e da gestione allegra delle politiche monetarie.
Se è vero che lo sbarco in una borsa regolamentata di un ETF Bitcoin renderà più aperto a tutti il trading su BTC, è altrettanto vero che Bitcoin in sé ha un altro ruolo che un ETF non può assolvere.
Bitcoin è valuta libera di un sistema monetario distribuito, che non ha padroni se non il codice. Questo non potrà essere offerto a chi accederà a Bitcoin tramite un ETF, che di fatto rimane un titolo che rappresenta, ma che non è costituito da Bitcoin sonanti.
Sarà dunque una sorta di democratizzazione del trading – che sarà meno costoso per chi vuole accedere al mercato tramite ETF, ma buona parte della rivoluzione Bitcoin non sarà disponibile a chi opera con questo strumento.
Il messaggio, per chi ha buone orecchie, è chiaro. BlackRock punta a sconquassare non Bitcoin, ma il mercato di Bitcoin. E questo mercato oggi ha un nome: gli exchange. Almeno su Bitcoin sarà molto più difficile, a certe latitudini e se il mercato effettivamente preferirà gli ETF, incassare commissioni molto interessanti che gli exchange fino a oggi hanno incassato.
E se fosse questo il messaggio per Gary Gensler? Aiutaci a togliere i viveri a quegli exchange che hai appena attaccato.
Nel frattempo il prezzo di Bitcoin non ne ha risentito, qui l’analisi, segno forse anche questo di incredibile maturità.
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Esatto, Black Rock punta la mercato ed è uno dei mercati più richiesti dagli investitori se poi bitcoin venisse regolamentato come ulteriore sistema di pagamento assieme alle fiat ancora meglio ma l'obiettivo principale resta il suo mercato e Black Rock ci guadagna con le commissioni e anzi potrebbe anche proporsi come nuovo exchange a livello mondiale ma questo nascerà col tempo inutile correre troppo, risolviamo una cosa alla volta tanto siamo giovani, abbiamo tempo.