Bitcoin salvato da BlackRock? Un attimo. Perché se è vero che c’è stata una leggera e quasi impercettibile corsa rialzista, è altrettanto vero che, almeno a nostro avviso – e supportati da dati incontrovertibili – Bitcoin non aveva alcun bisogno di essere salvato. E – in aggiunta – anche se avesse bisogno di essere salvato, cosa che non è, non potrebbe essere né BlackRock, né Fidelity, né WisdomTree, né qualunque altro gestore al mondo, per quanto politicamente importante sia, per quanto finanziariamente solido sia.
La verità è che siamo ancora parecchio lontani dal massimo storico di prezzo di Bitcoin. L’altra verità è che Bitcoin, per quanto abbia sofferto sul fronte del prezzo, ha continuato in realtà a fare quello che deve fare. Produrre blocchi, all’interno dei quali si trovano conferme di transazione e ad essere il più grande sistema monetario distribuito che l’uomo ricordi.
Bitcoin non è stato salvato da BlackRock, anche se dovessimo tenere conto soltanto del fattore prezzo. Dopo i minimi raggiunti a novembre, $BTC si era già ripreso da solo, aveva toccato livelli di prezzo vicini a quelli del post BlackRock e non aveva chiesto a nessuno, tantomeno ai grandi gestori, di essere salvato. Il primo grafico al quale guardare è dunque quello del prezzo.
Non c’è soltanto il prezzo, per quanto il mondo di Bitcoin, per quanto qualcuno possa ritenere questo mondo venale, che guarda soltanto ai gain, ai guadagni che si possono conseguire.
Dato che però si parla di gestori, di banche, del vecchio mondo finanziario e monetario, sarà il caso di guardare anche agli altri aspetti, anche infrastrutturali.
C’è un grafico che molti dei nostri lettori troveranno lapalissiano. Ed è il grafico che rappresenta il numero di blocco al quale ci troviamo. O in altre parole la block height. Perché è importante? Perché viene graficamente rappresentato quanto di più eccezionale Bitcoin è in grado di offrire al mondo.
Un orologio perfetto, che non si è fermato mai neanche nei momenti più bui (il prezzo lo trovate rappresentato in nero sul grafico) e che ha continuato a funzionare anche quando – come nel periodo tra novembre e dicembre – in molti avevano dato tutto per perduto.
LEGGI QUI: A novembre BCE dichiara “Bitcoin, ultimo atto”.
C’è anche un’altar metrica che riteniamo dimostrare il contrario di quanto sta affermando certa stampa italiana, ovvero che Bitcoin sarebbe stato salvato da BlackRock o che comunque stia aspettando di essere salvato.
È il grafico – guardare alla linea arancione – che guarda all’hashrate che viene conferito al network per la soluzione dei blocchi. O in altre parole quanta potenza di calcolo c’è a difendere la sicurezza di Bitcoin. Crescita importante da novembre – che poi si innesca su una crescita altrettanto importante da praticamente sempre. Niente male per un sistema monetario che chiedeva di essere… salvato.
Una botta del genere avrebbe dovuto far scappare a gambe levate hodler e investitori, no? No. L’altro grafico che alleghiamo a questa analisi indica gli indirizzi che hanno almeno 1 BTC.
Dal crollo di FTX il trend è stato contrario a quanto vorrebbero farvi credere. Sempre più persone – o sempre più indirizzi (non sono necessariamente la stessa cosa) – hanno deciso di accumulare, di arrivare almeno a 1 BTC, segno di un sistema che è in ottima salute e che è ancora in grado di attirare attenzione, dedizione, risparmio.
Forse ad avere bisogno di essere salvati sono gli exchange – che sono stati tra i più colpiti da questo bear market – e che a nostro avviso sono l’anello debole di questo mercato, almeno per come è andato configurandosi.
La quantità di BTC detenuti dai clienti presso gli exchange è in calo da tempo – come ci dimostra ancora una volta il grafico.
Con questi dati e questi grafici davanti, verrebbe da chiedersi chi salva chi. Ovvero se sia Bitcoin a dover essere salvato da BlackRock o viceversa.
L’idea che ci siamo fatti è che Larry Fink, un tempo tra i più feroci avversari di Bitcoin, oggi si sia dovuto ricredere. E che lo abbia fatto perché c’è effettivamente domanda di Bitcoin anche dalla clientela di BlackRock. Una clientela che sembra aver mangiato la foglia.
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