Da inizio anno l’andamento di bitcoin (BTC) è ampiamente positivo, ed al prezzo attuale di 30.310$ segna un +84%. L’impatto dell’attacco della SEC (Security Exchange Commission U.S) al mondo crypto di inizio Giugno è stato assorbito con il prezzo che è tornato a tradare in area 30.000$ e facendo la settimana scorsa i massimi dell’anno. A questo rialzo hanno contribuito le news relative ad una serie di richiesti ed avvii di ETF sul BTC.
Nell’ultima ventina di giorni, tuttavia il prezzo di BTC si è fermato in quest’area e non riesce a superare la resistenza grafica, così facendo ha abbassato sensibilmente la sua volatilità. Questa situazione la possiamo anche riscontrare dai dati on-chain attraverso alcune metriche di Glassnode.
Nel grafico possiamo vedere l’andamento delle transazioni totali (Transaction Count) da inizio 2023 fino ad oggi. Si nota la costante crescita con impennata ad inizio Maggio e seguente fase discendente da fine Maggio fino a questi primi giorni di Luglio, dove invece c’è qualche segnale di ripresa.
Se invece andiamo a guardare una serie di metriche relative agli indirizzi che detengono bitcoin, identificate da Glassnode come Last Active, abbiamo dei dati che ci danno una doppia lettura.
Nel grafico abbiamo inserito i Supply Last Active a 2y-3y con linea arancione e possiamo vedere che ha recentemente raggiunto il massimo storico con 3,009 Milioni di BTC. Ciò vuol dire che chi ha comprato bitcoin negli ultimi 24 – 36 mesi la fatto con lo scopo di accumulare senza intenzione di venderli.
Sul grafico è anche riportata la Supply Last Active a 3y-5y con la linea rossa. Qui possiamo cogliere che circa un’anno fa quando il prezzo è crollato molti holder in gain hanno deciso che era il caso di liquidare. Mente con la linea azzurra Supply Last Active a 6m-1y molto più influenzata e sensibile ai movimenti dettati dal trading, ma focalizzandoci sugli ultimi due mesi si vede che c’è nuovamente una tendenza all’accumulo.
Il fatto che di fondo chi acquista bitcoin abbia pianificato di holdalrlo e non muoverlo dagli indirizzi, influisce anche sul decremento delle transazioni.
A conferma della tendenza ad holdare bitcon ci sono anche i dati relativi alla costante diminuzione dei depositi presso gli exchange, di cui alleghiamo l’andamento con il relativo grafico. Per un approfondimento su questa parte rimandiamo al nostro articolo sui dati on-chain degli exchange del 27 Giugno.
Ciò indica ancora una volta, che gli indirizzi che comprano Bitcoin pianificano di tenere i loro BTC invece di venderli. Può essere che questo agire sia già fatto in vista del prossimo halving, che sarà fra circa un anno.
Il fatto che ci sia una crescente tendenza ad holdare il bitcoin, non vuol dire che ciò anestetizzi il prezzo e lo metta al riparo da fluttuazioni ribassiste.
Il fatto che il prezzo si sia fermato e resti sotto la resistenza di area 32.000 se lo leghiamo anche alla crescita del rapporto Put/Call Ratio sulle opzioni è un segnale negativo.
Nel grafico allegato, Options Open Interest Put/Call Ratio, possiamo vedere che a parità di prezzo negli ultimi 30 giorni ci sia stata una ripresa di questo rapporto. Ciò indica un posizionamento degli operatori maggiormente sulle opzioni Put, in modo tale da trarre profitto dai movimenti al ribasso. Questo cambiamento di sentiment ha suggerito una crescente cautela e anticipazione di potenziali ribassi dei prezzi.
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