Dopo l’ennesimo assalto tentato ai 31.000$ – il mondo crypto e Bitcoin si metterà con ogni probabilità in attesa dei dati, importanti, che arriveranno mercoledì 12 luglio. Dati che arrivano dagli USA e che potrebbero modificare la traiettoria delle politiche monetarie di Washignton.
Un fattore che interessa i mercati finanziari di qualunque tipo, in particolare quelli definiti come di rischio, mercati nei quali rientrano a pieno titolo anche quelli di Bitcoin e cripto. I dati saranno due – e andranno analizzati entrambi per capire cosa potrebbe avvenire mercoledì alle 14:30.
Una situazione complicata – e che potrebbe essere uno dei pochi sussulti di un luglio altrimenti piuttosto piatto sulle quotazioni degli ultimi giorni. Sì, c’entra di nuovo l’inflazione, quello che è stato il punto principale di discussione tanto degli investitori quanto delle banche centrali.
Mercoledì alle 14:30: occhi puntati sull’inflazione USA
Alle 14:30 di mercoledì 12 luglio avremo il dato che tutti aspettiamo. Verrà infatti comunicata tanto l’inflazione classica, tanto quella Core, sulla quale sono puntati più occhi del solito.
- Le aspettative sull’inflazione
Sull’inflazione le aspettative puntano ad un deciso ribasso rispetto ai dati dello scorso mese. Per l’inflazione di giugno – che è quella che verrà rivelata ieri – le aspettative puntano a 3,1%, dato in forte ribasso rispetto al 4,0% dell’inflazione di maggio riportata in giugno.
Per quanto riguarda quella mensile, le aspettative sono di avere un mese su mese allo 0,3%.
- L’inflazione Core
È quella che è di maggiore interesse per tutti coloro i quali seguono i mercati e le prossime mosse di Federal Reserve. Qui siamo su un dato più alto e che sembrerebbe essere decisamente più arcigno (per motivazioni che andremo a guardare tra poco). Le aspettative sono al 5,0%, contro il 5,3% del mese precedente.
Dato ancora piuttosto alto – motivo per il quale le aspettative dei mercati sui prossimi rialzi dei tassi convergono tutti verso un aumento di 25 punti base, che con ogni probabilità non sarà l’ultimo di questo anno.
Perché l’inflazione Core e perché interessa anche il mondo di Bitcoin e crypto
L’inflazione Core è ritenuta da sempre una misura maggiormente precisa dell’attuale stato dell’economia. Da questo calcolo sono rimossi i dati su energia, cibo, alcol e tabacco, che sono storicamente ritenuti (non a torto) maggiormente volatili e comunque separati da normali dinamiche di mercato.
Secondo Federal Reserve, sarà questa l’inflazione che dovrà dare ampi segnali di ritirata prima di poter pensare di essere tornati sulla carreggiata giusta.
Perché interessano Bitcoin e crypto? Perché questo dato contribuirà in larga parte alla prossima decisione di politica monetaria. E anche a quelle successive.
Bitcoin, crypto: sarà un 2023 ancora dominato dalle decisioni delle banche centrali?
Non necessariamente. Sul breve c’è tanto che sta accadendo e sul medio termine – nell’ottica di qualche settimana, si dovrà tornare anche a parlare di ETF e di BlackRock – per quello che sarà in termini di finanziarizzazione di Bitcoin, l’evento dell’anno.
Rimane il nodo banche centrali – e in particolare quella di Washington – perché senza imbellettare tali decisioni con lunghe perifrasi, una Fed ancora hawkish vorrà dire, matematicamente, meno capitale in circolazione. Anche da investire.
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