I nostri lettori più affezionati ricorderanno certamente le peripezie di Temasek, il fondo sovrano di Singapore, nel mondo delle crypto e degli exchange. E in particolare l’investimento milionario in FTX, che ha causato dalle parti del fondo sovrano non poco scompiglio. Bene, le cose sembrerebbero essere cambiate – e dopo che diversi dipendenti hanno pagato quanto avvenuto con un taglio netto al proprio stipendio, sembra che le cose si siano parecchio calmate.
Secondo quanto è stato riportato da CNBC, Temasek non crede che questo sia il momento giusto per investire nel mondo crypto o negli exchange. E la colpa sarebbe dell’assenza di chiarezza in termini regolamentari. Chiarezza che però ormai sembrerebbe mancare, aggiungiamo noi, soltanto negli USA.
Un’altra brutta notizia per gli exchange? In parte sì, per quanto Temasek non sia certamente l’unico fondo di una certa importanza a voler investire nel mondo crypto o ad averlo fatto in passato. Tutto però è riconducibile al fallout nucleare del recente attacco di SEC al mondo degli exchange – questione che ha colpito anche Coinbase e Binance.
Niente exchange, siamo Temasek
Sono passati pochi mesi – era novembre 2022 – e il mondo crypto in congiunzione con quello finanziario più puro non è più quello di una volta. Temasek, che in passato aveva investito 275 milioni di dollari in FTX, ha detto di non essere più disposto ad investire nel mondo crypto o degli exchange. E a quanto pare il vecchio errore non è determinante in questo nuovo approccio e in questa nuova scelta.
C’è grande incertezza sul piano regolamentare in questo settore. E credo che sarà molto difficile per noi fare un nuovo investimento in questa incertezza. […] Se ti trovi nel giusto ambiente in termini di regole e noi ci troviamo a nostro agio, e hai la giusta occasione di investimento, non ci sono ragioni per considerare un investimento. […] Ma come ho detto, in questo preciso momento, non ci troveremmo a nostro agio a investire negli exchange data la situazione.
Questo il parere, certamente pesante, di Rohit Sipahilamani, che è capo della divisione Strategia di Investimento da Temasek.
E qui andrebbero fatte almeno due considerazioni. La prima è che probabilmente chi si è scottato con FTX – e sono tanti investitori di primo profilo – farà passare parecchio tempo prima di anche soltanto considerare un altro investimento.
Il secondo è che il quadro, finché SEC sarà libera di scorrazzare e punire, farà paura a molti. Ma non a tutti.
Il profumo delle giustificazioni
Ripple è sotto inchiesta negli USA da quasi 3 anni, ma diversi gruppi bancari di enormi dimensioni continuano a intrattenere rapporti con XRP e con tutto quello che rappresenta.
Coinbase non ha difficoltà a trovare partner in Europa – lontano da SEC – cosa che ad esempio è stata fatta recentemente con BitPanda.
Se è vero che la chiarezza in termini di regolamentazione è poca, è altrettanto vero che è curioso sentirselo dire da chi aveva investito 275 milioni di dollari in un exchange con sede alle Bahamas, che stava cercando di comprare banche con qualche sotterfugio e che di problemi sembrava averne – almeno per gli occhi più attenti – ormai da tempo.