Nonostante il periodo di crisi per il settore NFT, ecco arrivare un altro grande gruppo a voler cercare di sfruttare questa tecnologia. E a farlo, neanche a dirlo, ancora una volta su Polygon Matic, network che è ormai da tempo tra i preferiti dei gruppi commerciali su scala mondiale.
Si tratta della catena 7-Eleven, una delle più diffuse al mondo (forse in vacanza avrete anche avuto modo di acquistarvi qualcosa), che lancia in occasione del 7/11, l’undici luglio secondo la notazione americana, lo Slurpee Day – che ricorrerà anche all’emissione di collezionabili digitali, almeno secondo quanto è riportato dal comunicato stampa ufficiale.
I token non fungibili non vengono citati neanche una volta direttamente – ma di tali si tratta, come abbiamo scoperto. Anche se con qualche limitazione.
La campagna è già partita e permetterà, a chi visita il sito ufficiale – di creare uno Slurpee che può essere anche convertito in asset digitale in forma di NFT. Il tutto – ed è forse questo che interesserà maggiormente i nostri lettori, su Polygon – rete che si dimostra essere la più gettonata per certe iniziative da parte di brand di livello mondiale.
Curioso il fatto che all’interno della App e all’interno del comunicato ufficiale non sia citata neanche una volta la parola NFT – cosa che la dice lunga sulla popolarità di questo concetto ai piani alti del commercio internazionale e dei grandi gruppi del retail, segno inequivocabile di una crisi che è anche e soprattutto ideale.
Tuttavia di NFT, almeno in questo caso, si tratta. Anche se con qualche limitazione. Chi otterrà infatti i collezionabili digitali emessi da 7-Eleven sono offerti in licenza e non possono essere né venduti né scambiati. Non è chiaro per il momento se si tratti di una decisione definitiva oppure riservata ad un primo tentativo in fase di lancio.
Si tratta comunque di un successo per Polygon, che continua ad ottenere importanti collaborazioni con i principali gruppi commerciali su scala mondiale, con ogni probabilità anche grazie ad un forte marketing che spinge sull’atteggiamento green dell’intero progetto.
Rimane il fatto che ci sarà da discutere – il prima possibile – sul futuro del brand NFT, per quanto di brand tecnicamente non si tratti. Il fatto che non venga neanche nominato da 7-Eleven – e non è la prima volta che questo accade quando sono coinvolti grandi gruppi – è segno di problemi almeno in termini di percezione pubblica.
A questo si aggiunge una situazione di grande crisi per quasi tutte le principali collezioni, quelle che hanno fatto la storia di questo comparto. Segnale di bottom dal quale ripartire, o segnale del fatto che questo mondo dovrà cambiare prima di poter tornare a ruggire?
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