Inflazione USA migliore delle aspettative. Per quanto riguarda quella classica abbiamo un 3,0% contro il 3,1% delle previsioni mediane dei principali analisti, e ancora meglio si è fatto con l’inflazione Core, che si attesta per giugno al 4,8% contro il 5,0% delle previsioni. Un buon dato, certamente ottimistico, ma che forse non sarà in grado di spostare granché il mercato di Bitcoin, nonostante la solita volatilità che accompagna questo tipo di volumi.
Difficilmente cambierà qualcosa nelle prossime decisioni di Federal Reserve per quanto riguarda eventuali aumenti dei tassi, per quanto i mercati però – correttamente – abbiano spinto al rialzo.
Cosa aspettarsi ora? Sarà bene fare una breve ricognizione per capire come potrebbero muoversi i mercati e perché.
I dati sull’inflazione USA sono non solo in ribasso netto rispetto alle precedenti tornate, ma anche migliori delle aspettative già relativamente ottimistiche. L’inflazione classica si attesta al 3,0%, mentre quella Core, quella più importante in queste circostanze di mercato, si è attestata al 4,8%. Quella che, per intenderci, Jerome Powell ha confermato di ritenere il vero problema per ora.
Bitcoin ha reagito cercando di avvicinarsi ai 31.000$, fallendo però nell’intento almeno nel momento in cui stiamo dando alle stampe digitali questo approfondimento.
I movimenti di breve, per quanto agitati da notizie così importanti, non sono però almeno in questo preciso momento del mercato le questioni più importanti.
È la vera domanda. Cosa farà Federal Reserve per il prossimo appuntamento del FOMC, quando sarà necessario decidere cosa fare dei tassi di interesse? I mercati credono che il rialzo di 25 punti base ci sarà comunque – segno che questi dati sull’inflazione, per quanto positivi, non lo sono a sufficienza per pensare ad un’inversione del trend hawkish della banca centrale USA.
Certo è che manca così tanto tempo – almeno in termini relativi – al prossimo FOMC che qualcosa potrebbe cambiare. Questo cambio però non sembra possa arrivare dai pur buoni dati sull’inflazione.
Ci sono poi due fattori che devono essere tenuti in considerazione quando parliamo di Bitcoin e del particolare momento che sta vivendo. Il primo è che l’ETF Bitcoin Spot di BlackRock sta tenendo banco a livello anche istituzionale.
Il secondo è che la correlazione con gli asset di rischio – in questa particolare fase storica – è minima. E questo potrebbe essere confermato da atteggiamenti poi tiepidi verso certe grandezze macro.
Staremo a vedere. Per ora i trader e gli appassionati si godranno un altro passo verso il ritorno alla normalità almeno per l’inflazione. E non è poca cosa, tenendo conto del quando, dove e perché siamo partiti.
Sempre, chiaramente, in attesa di tempi migliori. Anche per Bitcoin?
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