Era nell’aria – e effettivamente è arrivata. Si tratta di una nuova proposta di legge per gli asset digitali – e dunque anche per Bitcoin e crypto – che sarà presentata da Cynthia Lummis e Kirsten Gillibrand al Senato USA oggi. Si tratta di una proposta di legge bipartisan, con la prima che è nelle fila del Partito Repubblicano e la seconda che invece è nelle fila del Partito Democratico. Una legge che tra le altre cose sarà concorrente con quella che dovrebbe arrivare dalla commissione servizi finanziari.
Una situazione che si va sbloccando negli USA? Presto per dirlo, perché in realtà ci sarà da un lato da valutare la legge, dall’altro da valutare quanto seguito possa avere la legge stessa e quanto potrebbe effettivamente cambiare l’atteggiamento dei regolatori USA.
Tutto questo in un momento di grande apertura negli USA – anche se principalmente dal lato privato – a Bitcoin, con l’ETF Bitcoin Spot proposto da BlackRock che continua a dominare la discussione pubblica.
Si tratta – è bene specificarlo di una proposta di legge – e dovrà essere valutato se e quanto seguito potrebbe avere all’interno del Senato USA. L’annuncio è stato dato dalla Senatrice Cynthia Lummis, già molto vicina a Bitcoin e che ha partecipato a diverse kermesse dedicate al re di questo mercato.
La legge è aggiuntiva – e alternativa – rispetto a quella che dovrebbe essere partorita dal duo McHenry e Thompson – proveniente però questa volta dalla Commissione Servizi Finanziari. Il contenuto della legge diventerà pubblico più avanti – ma tutto lascia pensare ad una riedizione dell’ampio framework che circolava ormai tempo fa e del quale non si è saputo più nulla.
Data la situazione negli USA, con SEC che continua a dominare in lungo e largo il comparto crypto senza che abbia difatti una base legale per farlo – facendo così riferimento a leggi degli anni ’30 – la risposta non può che essere affermativa. La legge avrebbe quantomeno il merito di chiarire cosa sia una commodity, cosa sia una security e definire in modo più netto l’intero comparto.
Gli operatori del settore e gli exchange chiedono da tempo l’intervento del Congresso, ritenuto il minore dei mali data la situazione negli USA.
Le due senatrici – che hanno uno storico di vicinanza al mondo di Bitcoin e delle criptovalute – riusciranno a trovare la quadratura del cerchio? Secondo molti sarà difficile passare con questa amministrazione e con queste problematiche a livello governativo.
Quantomeno però si tratterà di ulteriori pressioni per SEC, per Gary Gensler e anche per il Congresso, ormai tirato per la giacca da quasi tutti.
Tutto questo mentre l’Europa si è già dotata del MiCA, che entrerà però in vigore al termine del prossimo anno. Che gli USA siano pronti a tornare in sella? Sarebbe, nel caso, enormemente più importante di quanto avviene in Europa.
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