Google Play ha aggiornato le policy che riguardano le App che possono essere pubblicate sul suo Store, permettendo così agli sviluppatori di integrare asset digitali – NFT compresi – per quanto con qualche restrizione e con diversi strumenti di tutela per il consumatore finale.
Il cambio di policy è stato comunicato tramite un post sul blog ufficiale dedicato agli sviluppatori Android, dall’emblematico titolo Abilitare nuove esperienze basate sulla Blockchain su Google Play. A leggere quanto riportato nel post del blog, sembra chiaro che il riferimento principale sia ai NFT da integrare con esperienze di gioco.
Una mossa in controtendenza – in un mese che ha visto non solo un forte crollo del valore delle principali collezioni NFT – ma anche una sorta di vade retro dichiarato da Sony ai microfoni di Financial Times. Momento duro per i NFT – o ciclico saliscendi che prima o poi riporterà il settore in auge?
Cosa cambia per Google Play
Possiamo leggerlo direttamente sul post:
Oggi siamo felici di condividere con voi che stiamo aggiornando la nostra policy per aprire a nuove modalità per trasferire contenuti digitali basati su blockchain nelle App e nei giochi su Google Play. Dal ri-immaginare i giochi tradizionali con contenuti che sono di proprietà degli utenti, fino al fidelizzare i clienti con reward uniche in NFT, siamo felici di veder fiorire esperienze creative dentro le App e di aiutare gli sviluppatori a espandere il loro business.
Tutto questo sarà possibile non senza qualche restrizione e qualche tutela a favore degli utenti:
Mentre la tecnologia blockchain continua ad evolversi, mantenere la fiducia degli utenti è di massima importanza. Come parte dell’aggiornamento delle policy, abbiamo richiesto che le App siano trasparenti con gli utenti riguardo gli asset digitali tokenizzati. Ad esempio, se una App o un gioco vendono o permettono agli utenti di guadagnare asset digitali, gli sviluppatori devono dichiararlo apertamente. E mentre gli asset difitali e gli asset tokenizzati hanno come obiettivo quello di creare esperienze più immersive, gli sviluppatori non potranno pubblicizzare o spingere qualunque tipo di guadagno potenziale dal gioco o dalle attività di scambio.
Ci saranno inoltre limitazioni sulla ricezione di NFT randomizzati e di tutti quei token non abbiano un valore chiaro al momento dell’acquisizione:
Gli sviluppatori non potranno offrire acquisti dove il valore che gli utenti ricevono tramite NFT non sia chiaro al momento dell’acquisto. Questo include – ma non è limitato a – offrire meccanismi per ricevere item randomizzati basti su blockchain, come le loot boxes.
Dal seguito del post sul blog si evince chiaramente che i problemi di Google siano con potenziali utilizzi vicini al gioco d’azzardo per queste tecnologie. Atteggiamento più che comprensibile – e che terrà fuori progetti strampalati e spesso concepiti proprio con l’obiettivo di truffare i clienti/consumatori finali.
Nuova policy sviluppata con chi è già nel campo
Google tiene a sottolineare come certe policy siano state sviluppate tenendo conto di quanto hanno avuto da dire soggetti che sono già operativi nel campo dei NFT – come John Linden di Mythical Games e Matt Williamson di Reddit – con quest’ultimo, il social network, che ad oggi gestisce il progetto su NFT più di successo di tutti i tempi.
Non sarà finita qui comunque: Google sottolinea come potrebbero esserci nuovi aggiornamenti alle policy man mano che la tecnologia maturerà e offrirà nuove opportunità.