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La banca delle banche contro Bitcoin e crypto | Ecco cosa…

BIS - la banca centrale delle banche centrali - torna all'attacco.
1 anno fa
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Ed eccoci con un nuovo capitolo dell’eterna lotta tra istituzioni finanziarie tradizionali e mondo Bitcoin e crypto. Ancora una volta però a lanciare l’attacco non sono i nuovi punk della finanza, ma la vecchia guardia, evidentemente infastidita da quanto sta accadendo al di fuori del suo controllo.

Un altro report di BIS – la Bank of International Settlements, una sorta di banca delle banche centrali che non è stata mai morbida verso Bitcoin e crypto. E la cantilena – anche oggi – è la stessa di qualche settimana fa: il mondo crypto avrebbe fallito nella decentralizzazione, avrebbe poco da offrire e quel poco che ha da offrire può essere facilmente replicato dalle istituzioni del vecchio mondo finanziario.

Verrebbe da chiedersi cosa desti così tanta preoccupazione nella banca più potente del mondo: il mondo crypto è, dicono loro, scarsamente utilizzato, passa per intermediari alla buona e non ha le caratteristiche per sostituire la moneta delle banche centrali. Perché darsi tanta pena? Cerchiamo di scoprirlo analizzando il report di BIS.

Crypto hanno fallito

Lo abbiamo sentito già parecchie volte, anche da istituzioni di primo profilo. Tuttavia, quando a parlare è BIS, è il caso di guardare e leggere. Anche per capire che aria tiri a certi piani, che sono non alti, ma altissimi.

Tutto è contenuto in un paper pubblicato poche ore fa, dall’emblematico titolo L’ecosistema crypto: elementi chiave e rischi. I più volenterosi possono leggerlo anche tutto. Noi offriremo un breve riassunto.

  • Il caso Terra Luna

Forse non ce ne libereremo mai più. Il paper non poteva che aprirsi con un richiamo all’ormai famoso caso Terra Luna, una questione che ha avuto certamente il suo peso nel creare parte della pessima reputazione di cui gode il mondo crypto, ma che sarebbe forse il caso, a più di 1 anno di distanza, di mandare in pensione. Ci sono certamente problemi più pressanti nel mondo crypto e Bitcoin.

  • Falsi proclami di decentralizzazione e le loro conseguenze

Il mondo crypto sostiene che la decentralizzazione garantisca la sicurezza del sistema. Tuttavia, c’è spesso una centralizzazione de facto del potere decisionale. La centralizzazione non è necessariamente un problema strutturale di per se, ma introduce nuovi rischi e invalida quanto sostenuto dai proponenti del mondo crypto e della DeFi, che si concentrano sulla presunta decentralizzazione.

La centralizzazione, secondo BIS e i paper citati dal paper, deriva ad esempio dagli effetti congestione nelle piattaforme decentralizzate in Proof of Work. Per ovviare a tale problema, sono nate le reti Proof of Stake, che però dato il loro funzionamento concentrano la decisione nelle mani, talvolta, di pochi validatori.

I token sono allocati principalmente agli insider

E l’altra starebbe nella governance e nella distribuzione iniziale di token, quasi sempre a favore dei gestori iniziali. Con un grafico che dovrebbe comunque far discutere.

Gli investitori retail hanno perso denaro

L’altro punto a sfavore del mondo Bitcoin e crypto è che i piccoli investitori retail. Un titolo sicuramente roboante, che però parte da una correlazione spuria. Al crescere del prezzo di Bitcoin sarebbe cresciuto l’utilizzo di App per il trading e il conseguente acquisto da parte di piccoli investitori. Se, come e quando abbiano venduto però non è dato saperlo – cosa che riempie la seconda parte del paper di probably.

E cioè di probabilmente – cosa che non ci aspetteremmo da un’istituzione potente e dotata di strumenti altrettanto potenti. Il profumo di attacco a chi forse è l’ultimo ostacolo verso il programma CBDC per quasi tutte le banche centrali… forse c’è.

Gli altri “probabilmente”

C’è poi un altro probabilmente, che ha invece il profumo diretto della calunnia. Perché quando non si ha certezza di certe accuse, il buon senso e la buona creanza imporrebbero forse di tacere.

Le cripto sono PROBABILMENTE usate per attività illecito come il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e l’evasione fiscale.

Dove sono le prove? Chiunque si sia avventurato in tali ricerche ha dovuto poi ammettere che tali attività sono in grandissima maggioranza condotte proprio con le valute fiat, e che costituiscono una percentuale minima dei trasferimenti in cripto.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • Come il CEO di blackrock tira merda per sgonfiare il prezzo entrare e poi Bitcoin oro digitale!
    Fud de 4 vecchi bigotti finanziari!

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  • poverini, sono con l'acqua alla gola sti terroristi...

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