Crypto e Bitcoin: perdite alte | Correzione dopo il caso Ripple

Tanto, troppo entusiasmo. E arriva la correzione su tutte le principali criptovalute, a partire da Ripple – che era stata quella che aveva guadagnato di più nelle 24 ore precedenti – complice una decisione storica dei giudici – che ne hanno quantomeno prolungato la querelle contro SEC.

Bitcoin torna sotto i 31.000$, Ripple realizza perdite per il 10%, diventando la peggiore della giornata, seguono a ruota anche Ethereum, Cardano, Polygon. Una situazione preoccupante? Fondamentalmente no, e cercheremo di analizzarne i motivi nel corso di questo nostro approfondimento.

Per chi sarà entrato sul mercato lasciandosi trascinare dall’entusiasmo, sarà forse un brusco risveglio, ma anche una lezione delle più preziose: decidere con l’istinto in certe circostanze può essere d’aiuto, ma difficilmente aiuta quando ci si lascia prendere da quella che, tecnicamente, viene chiamata FOMO.

Correzione brusca (ma contenuta) per tutto il settore, da Bitcoin a Ripple…

La correzione c’è stata – ed è sotto gli occhi di tutti. La correzione è qui – e ha rosicchiato una parte consistente dei guadagni che il settore aveva accumulato in seguito alla notizia delle notizie – ovvero la decisione del magistrato Analisa Torres sul caso Ripple v. SEC.

Una correzione in larga parte tecnica – cosa che è dimostrata anche dalle criptovalute che hanno perso di più in questo brusco calo di prezzi. La prima è Ripple, che è quella che aveva guadagnato di più. Seguono poi Cardano e Polygon Matic – che erano due di quelle che avevano guadagnato di più dalla pronuncia del giudice, in quanto legate ad altri casi nei quali sono state definite come security.

• Open interest tornato al pre-giudizio

L’Open Interest è la somma delle posizioni aperte sul mercato dei derivati cripto ed è un buon segnale, talvolta, anche per capire quanto il mercato si stia muovendo con eccessivo entusiasmo o eccessivo pessimismo.

Ecco cosa è accaduto all’open interest nelle ultime ore. Un accumulo importante in occasione della cavalcata che ha fatto contenti un po’ tutti – e poi un repulisti improvviso punendo i long troppo avidi. Situazione già vista, situazione da libro di testo, situazione dalla quale si dovrà cercare quantomeno di trarre una lezione per il futuro.

Tutto già finito?

Così come non ci si dovrebbe far prendere dall’eccessivo ottimismo in occasione di corse – anche importanti – così non ci si dovrebbe far prendere eccessivamente dallo sconforto in presenza di queste correzione. Correzioni che, simmetricamente a quanto avvenuto ieri – si sono portate dietro una buona dose di liquidazioni che hanno contribuito a peggiorare il problema.

• Una nota sul caso Ripple

Lo abbiamo già spiegato in dettaglio qui: la vittoria di Ripple è a metà e a nostro avviso molto più importante per il resto del settore che per Ripple Labs, che comunque è stata accusata di aver venduto security non registrate per oltre 700 milioni di dollari e che con ogni probabilità finirà per essere multata per cifre importanti, secondo alcuni potenzialmente letali per la società che gestisce Ripple.

Pensare che sia tutto finito qui è per il momento fuori luogo – dato che seguirà il giudizio sommario sulla ICO di Ripple e dato che ci saranno ancora strascichi legali importanti.

Si può essere al tempo stesso però positivi su Cardano, Polygon, Solana e tutte quelle che hanno avuto un momento di grande spunto in seguito alla decisione del giudice Torres: non hanno venduto a istituzionali americani (cosa che sembrerebbe essere il fulcro del rimanente problema di Ripple) – e le vendite secondarie delle fondazioni che gestiscono queste cripto non sembra siano di interesse o attenzione da parte del legislatore.