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STOP ALLO STAKING COINBASE

Coinbase: stop in 4 stati | Staking Ethereum e crypto sotto accusa

Coinbase costretto a interrompere lo staking as a service in quattro stati USA

Se credevi che fosse tutto finito con la pronuncia del giudice Torres sul caso Ripple v. SEC. dovrai purtroppo ricrederti. La questione regolamentazione rimane al centro ortogonale del mondo crypto – e in particolare di quello degli exchange. Coinbase, che pur è indiretta vincitrice di quanto avvenuto dalle parti di New York, dovrà infatti sospendere il proprio Staking as a Service – l’offerta di staking intermediato – in 4 stati americani.

L’exchange quotato al NASDAQ non potrà più offrire i suoi servizi di staking in California, in New Jersey, in Carolina del Sud e Wisconsin. Questo perché i quattro stati in questione hanno richiesto delle modifiche al servizio prima che possa essere offerto alla generalità del pubblico.

La buona notizia è che però quanto già in staking – e che riguarda principalmente Ethereum – potrà continuare a rimanere in staking. Coinbase – suo malgrado – dovrà però interrompere ogni attività che consenta ai clienti residenti in questi stati di attivare il servizio.

Una decisione contestata da Coinbase

La decisione è stata contestata da Coinbase:

Siamo in profondo disaccordo con qualunque tipo di illazione riguardante la natura di security dei nostri servizi di staking. Ma obbediremo alle ordinanze preliminari quando necessario, anche se si tratta di ingiunzioni che non ci hanno permesso di difenderci.

Con ogni probabilità ci sarà spazio – se economicamente conveniente per l’exchange – di contestare quanto affermato e ordinato da questi quattro stati, che seguendo dei suggerimenti tra le righe di Gary Gensler di SEC, hanno ritenuto che tali servizi potessero incorporare la cessione di un contratto di investimento.

Questione in realtà legalmente complicata e che certamente sarà oggetto di dibattiti e dibattimenti negli USA – dato che coinvolge tra le altre cose la seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato, ovvero Ethereum.

Una situazione tra le altre cose molto diversa da quella in Europa, dove tali servizi non sono mai stati oggetto di alcun tipo di attacco da parte delle autorità.

SEC in passato ha anche multato Kraken per servizi analoghi, cosa che ha portato l’exchange di Jesse Powell a interrompere tali servizi negli USA.

Lo stop in quattro stati

I protocolli di liquid staking potranno approfittarne?

Probabilmente sì, dato che devono almeno parte della loro forza relativa anche alla particolare situazione legale che si ha negli Stati Uniti. Lido Finance è diventato un protocollo di forza assoluta anche in virtù delle ultime mosse di SEC, e lo stesso si può dire, per quanto in misura minore, anche di Rocket Pool.

Servizi che nell’incertezza regolamentare diventano ancora più quadrangolari in un mondo, quello dello staking, che fa gola a molti anche per gli importanti ritorni che vengono offerti su criptovalute di una certa forza come Ethereum.

Non è chiaro per il momento se altri exchange seguiranno la stessa decisione di Coinbase prima di essere colpiti da ordinanza specifica. Rimarrà anche da vedere come si comporteranno gli altri 46 stati USA a riguardo.

In ballo comunque non c’è granché per gli appassionati crypto – se non una maggiore difficoltà, dagli USA, nell’accedere a tali servizi. Ritenuti utili da una parte considerevole di utenti.

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