I rapporti tra le banche e il mondo Bitcoin e crypto sono raramente idilliaci. E con ogni probabilità non miglioreranno, almeno nel breve periodo. Oggi è tornata alla carica una delle più importanti banche dell’Australia, che ha annunciato importanti restrizioni ai versamenti verso alcuni exchange, citando come motivazione problemi di sicurezza importanti.
Il gruppo, NAB, avrebbe inoltre bloccato pagamenti per milioni di dollari australiani solo nell’ultimo trimestre, in quanto collegati a possibile truffe. Una presa di posizione che ricorda quella di molte banche del Regno Unito, con lo scenario in Australia che starebbe, per alcuni exchange, rapidamente deteriorando.
Sarebbero state inoltre le truffe legate alle cripto a spingere National Australia Bank a introdurre nuove procedure per l’invio di denaro – che dovranno permettere, almeno secondo quanto afferma la banca, limitare i casi di truffa. Una situazione ingigantita dalla banca oppure effettivamente esistente e degna di una copertura del genere?
Ban per diversi exchange presso National Australia Bank: che succede al mondo crypto?
Nel Regno Unito si opera così già da tempo. In Italia diverse banche bloccano versamenti a singhiozzo. In Australia invece scende in campo uno degli istituti più importanti del paese. Parliamo di National Australia Bank – che in un revamp delle proprie strutture di sicurezza ha deciso di interrompere i pagamenti verso exchange di criptovalute ad alto rischio, senza però citare nel documento di quali si tratti e delle motivazioni che hanno portato al ban di uno piuttosto che di un altro.
Nuove protezioni dei clienti come già annunciate da NAB oggi, tramite il blocco dei pagamenti effettuati verso exchange crypto ad alto rischio. Quasi il 50% delle truffe segnalate a AFCE (ente che si occupa delle truffe finanziarie, NDR) erano legate alle criptovalute negli ultimi 30 giorni. NAB è membra di questa iniziativa indipendente, che riunisce società private, società governative e forze dell’ordine, nonché gruppi dell’industria per combattere reati finanziari e informatici. Più ampiamente, le truffe a tema cripto sono la minaccia alla sicurezza che cresce più rapidamente, con gli australiani che perdono 221 milioni l’anno a causa di queste truffe.
Questo quanto riportato nel comunicato di NAB, al quale poi fa seguito la dichiarazione di Chris Sheenan, che è a capo della divisione investigazioni del gruppo.
Questi truffatori fanno parte di gruppi criminali organizzati e trans-nazionali – e vediamo che utilizzano piattaforme crypto per inviare denaro, spesso all’estero, e in modo piuttosto rapido.
Dichiarazione certamente preoccupante, anche se non è chiaro il motivo per il quale tali truffatori dovrebbero utilizzare exchange per inviare crypto che potrebbe inviare con meno rischi e meno visibilità tramite un comunissimo wallet.
Allarme vero o ingigantito dalle banche?
Il problema truffe permane – e ne siamo al corrente. Tuttavia non è chiaro in quale modo si possa contrastare vietando ai clienti di acquistare criptovalute. Una mossa draconiana che ricorderà a tanti non solo l’esistenza delle truffe, ma anche il motivo per cui è nato Bitcoin.
L’intermediario, prima o poi, cessa di essere mero intermediario e finisce per interessarsi anche con obblighi e divieti al nostro denaro. E a qualcuno certamente non starà bene. Oggi però c’è l’alternativa – e questo modo di operare della banche è forse la più grande pubblicità che gli si possa fare.
La cosa sarebbe credibile se bloccassero il pagamento online, ma poi il cliente contattandoli direttamente, ad esempio al telefono, e confermando la volontà di procedere con l’operazione potesse portarla a termine, come è procedura standard anche qui da noi.
Invece a quanto leggo in giro questo non avviene, è un blocco e basta, e quindi le motivazioni addotte sono tutte invereconde cazzate che nascondono tutt’altro fine, non la protezione del cliente, come ovviamente subito si “intuiva” 😉 Quindi in realtà stiamo parlando dei consueti giullari di corte criminali che semplicemente perderanno clienti senza intaccare minimamente quello che vorrebbero vietare, e non semplicemente di un allarme, vero o presunto, “ingigantito”. E’ proprio tutt’altra cosa.
Mettiamolo bene in chiaro 😉
Per scrupolo sono andato a leggermi le loro faqs e confermo:
“Do I need to contact NAB if this happens?No, the payment or transfer has been declined and will not be processed. You don’t need to contact us or take any further steps to prevent the payment from going through. Any reattempts to process the same payment in the same way will continue to be blocked.”
Si ma capisci che questo è illegale?
Io apro un conto corrente da te e firmo quello che alla fine è un contratto di deposito, se investo con te ne firmo un altro ancora, se chiedo un prestito ancora un altro e da che mondo è mondo i contratti si rispettano da entrambe le parti soprattutto se il capitale è mio e tu ce l’hai semplicemente in custodia.
Quindi diciamo che non hanno ancora incontrato nessuno che glielo ha ricordato, o ancora meglio glielo ha fatto ricordare da un giudice.
A quanto pare è “legale”, dato che alla politica aggrada. Ovviamente nulla vieta di cambiare banca al volo. Dovrebbe interessare anche ai clienti non cripto, perché il precedente è pericoloso per chiunque.
Certo che è legale, perché la banca è un istituto privato e fa quello che gli pare con la sua politica aziendale.
Ciò non toglie che non era scritto nel contratto e a termini di legge a variazione del contratto io devo essere avvertito con un periodo accettabile di tempo prima della suddetta variazione per poter prendere le mie decisioni.
Quindi tu non mi censuri questo pagamento e al prossimo lo farò di certo con un altro istituto.