La fase di lateralizzazione in bassa volatilità del prezzo di bitcoin (BTC) sta iniziando un po’ a snervare i trader e gli speculatori, ma sembra non intaccare l’andamento delle metriche riguardanti gli holder. I dati relativi ai detentori di BTC continuano ad aumentare, segno che vi sono sempre più soggetti che per i più vari motivi scelgono di possederlo, senza fini speculativi di breve termine se non a lunga gittata.
Crescono i detentori di bitcoin anche se il prezzo resta fermo
A livello di prezzo ormai sta lavorando da quasi un mese in un range stretto, attorno all’area dei 30.000$ per un approfondimento tecnico, rimandiamo all’analisi di sabato, Analisi prezzo Bitcoin: da 3 settimane sotto resistenza a 32.000$ | Scende la sua dominance.
Gli indirizzi con 1 BTC depositato hanno superato 1 Milione
Dalle metriche di Glassnode, possiamo rilevare che gli indirizzi che detengono un singolo bitcoin, hanno superato il milione. Nel grafico allegato, abbiamo inserito gli indirizzi che detengono 1 – 10 – 100 e 1000 BTC, la linea blu è quella degli Addresses with Balance ≥ 1, che al 18 Luglio segna 1.010.259 di indirizzi.
Sono sui massimi storici anche gli Addresses with Balance ≥ 1, cioè quelli che detengono più di 10 BTC. Mentre sono in discesa quelli che più pesanti, delle cosiddette Whales o balene.
Non abbiamo voluto appesantire eccessivamente il grafico precedente, ma ovviamente crescono e sono sui massimi storici, anche gli Addresses with Balance ≥ 0.1 ed in generale tutti gli indirizzi che hanno almeno una frazione di bitcoin depositata, che possiamo vedere nel grafico successivo.
Cresce la HOLDing activity
Questi dati dalle metriche ci mostrano come i detentori a lungo termine di Bitcoin stanno mostrando una minore disponibilità a vendere anche se il prezzo in questo 2023 sta segnando da inizio anno un +82%.
Infatti si può andare a constatare la costante crescita, della cosiddetta, HOLDing activity, andando ad analizzare le metriche relative alla Supply Last Active. Tecnicamente questa indica quanto tempo una porzione acquistata di bitcoin resta ferma in un indirizzo prima di essere trasferita ad un altro.
Cresce sempre più il tempo in cui i BTC si fermano in sugli indirizzi
Nel grafico di Glassnode abbiamo inserito l’andamento della Supply Last Active da 1 fino ad oltre 5 anni, viene ad essere espressa in percentuale, per cui la leggiamo come percentuale dell’offerta circolante che non si spostata da almeno 1 anno o più.
Su questa panoramica che fa riferimento solo agli ultimi 7 mesi, possiamo vedere come in percentuale gli indirizzi che holdano da più di 3 anni (linea blu) siano sui massimi e superiori a tutti gli altri.
Se il prezzo di Bitcoin nelle ultime settimane è laterale, va anche detto che è in area dei massimi da inizio anno e ciò sta facendo aumentare la gli utenti in guadagno. Infatti da un’altra metrica di Glassnode, possiamo constatare che la Supply in Profit è in area dei massimi.
Cresce la Supply Circolante in profit
Dal grafico della Bitcoin: Supply in Profit/Loss si può osservare, come l’offerta totale in profitto è salita al massimo degli ultimi 18 mesi arrivando ai livelli di Dicembre’21, poco prima dell’inizio del bear market.
Inoltre si puo’ notare che una grossa parte di questi BTC sono stati accumulati durante l’autunno 2022, quando l’offerta in perdita era andata anche a superare quella in profit. Focalizzandoci sulle ultime settimane, anche su calo di metà Giugno, in area 25.000$ sono stati fatti molti acquisti.
Incremento del 15% dei token redditizi in 50 giorni
Il 2 Giugno i token BTC in profit erano poco sopra i 12.293 Milioni, ad oggi sono arrivati a 14.1401.215. In sostanza c’è stato un incremento di circa il 15% di token diventati redditizi.
Supply disponibile sugli exchange ai minimi storici
In pratica ai valori attuali quasi il 74% della Supply circolante di Bitcoin è in guadagno, confermando che siamo in una fase di riaccumulazione. Ovviamente questi BTC vengono sottratti alla circolazione, in fatti dalla metrica di Santiment, possiamo vedere come la percentuale di Supply on Exchange sia ai minimi storici del 6%.