È stato un Natale di passione per molti youtubers e, soprattutto, per quelli americani che si sono occupati di criptovalute. Tant’è che se si cercano le ultime notizie su criptovalute YouTube, ciò che si ottiene è una serie di annunci legati a problemi sui video, lamentati da molti trader che diffondono sul social network i propri aggiornamenti e i propri orientamenti su Bitcoin e criptovalute.
Per coloro che non se ne sono accorti (il che, è molto probabile, almeno qui in Italia), all’inizio di questa settimana diversi influencer e autori video nell’ecosistema criptovalutario hanno riferito che una serie di loro video riguardanti gli sviluppi del mercato delle valute digitali sarebbero stati cancellati.
Altri invece riferiscono, addirittura, che non riescono più a pubblicare dei video, mentre altri ancora (fortunatamente, una ristretta minoranza), dichiarano che il proprio canale è a rischio eliminazione.
Ma che cosa è accaduto? Per quale motivo su YouTube molti trader che pubblicano contenuti aventi ad oggetto le criptovalute hanno lamentato questi malfunzionamenti?
Prima di parlare di censura sulle criptovalute è bene comprendere cosa sia successo, perché la realtà è – fortunatamente – molto diversa.
Sono molti gli analisti che si sono occupati della vicenda, arrivando a diverse conclusioni. Per esempio, NewsBTC segnalava l’opinione di Jake Chervinsky, avvocato presso l’Ethereum decentralized finance upstart Compound Finance, che ha cercato di formulare delle ipotesi sulla genesi dell’accaduto, arrivando a una conclusione plausibile.
L’esperto legale ha infatti sostenuto apertamente che il giro di vite che è avvenuto su YouTube ha probabilmente qualcosa a che fare con “potenziali violazioni del Securities Act 17(b)“, ovvero un provvedimento che richiede agli influencer di rivelare adeguatamente i compensi ricevuti per la promozione di alcuni contenuti su titoli finanziari.
Se così fosse, sarebbe un comportamento tutto sommato piuttosto consapevole e sensato, visto e considerato che molti Youtubers hanno promosso offerte iniziali di monete (ICO) e altri altcoins che possono essere considerati come titoli finanziari.
Insomma, alla base di tutto ci sarebbe l’analisi delle potenziali violazioni del Securities Act 17(b), ovvero la disposizione “anti-touting”, che impone ai promotori di titoli finanziari di rivelare qualsiasi compenso ricevuto per la loro promozione. Tant’è che alcuni Youtubers affermano di aver richiesto informazioni a YouTube su questo comportamento, e di aver ottenuto delle informazioni sommarie che anno riferimento alla presenza di link a siti esterni nelle descrizioni dei video, inerenti delle forme promozionali forse mal celate.
Dunque, la sorpresa non è che sia avvenuta una simile presa di posizione da parte di YouTube, ma che sia avvenuta così tardivamente!
Ricordiamo infatti che, purtroppo, anche se le criptovalute sono legali e possono essere considerate un buon sistema per poter generare dei profitti, è anche vero che l’ecosistema si presta a diverse truffe e frodi, come delle ICO perpetrate da malintenzionati o broker e exchange non autorizzati e non regolamentati.
Proprio per questo motivo, se intendi fare del trading di criptovalute, il nostro suggerimento non può che essere quello di farlo SOLO ed esclusivamente con gli operatori che possono legittimamente offrire i propri servizi.
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