Al Congresso USA – come vi abbiamo già raccontato più volte nel corso delle ultime settimane – siamo alle grandi manovre per cercare di fornire una disciplina chiara e unitaria al mondo crypto. E tali tentativi, almeno in alcuni casi, dovrebbero coinvolgere SEC. O meglio, le commissioni che si stanno occupando della vicenda hanno richiesto tale intervento.
Tutto questo sarebbe anche positivo, se non fosse che secondo diverse fonti che sono state consultate da The Block, l’agenzia guidata da Gary Gensler starebbe facendo ostruzione, rallentando l’intero processo senza addurre motivazioni plausibili.
Una questione che era stata già contestata, per questioni diverse, da commissioni del Congresso che stavano cercando di indagare su quanto avvenuto in relazione a diversi crack di questo settore. Situazione per molti paradossale, che con ogni probabilità finirà per innalzare lo scontro politico intorno alla vicenda.
Tutto questo a pochi giorni dalla storica sentenza su Ripple – ne abbiamo parlato sul nostro Magazine – dove ti spieghiamo perché si tratta di una questione di enorme importanza per tutto il mercato crypto.
Secondo diverse fonti informate dei fatti, l’agenzia guidata da Gary Gensler starebbe facendo ostruzionismo sulle diverse leggi che stanno maturando in seno a diverse commissioni senatoriali e del Congresso. Si tratta di sforzi legislativi di matrice repubblicana, ma che starebbero cercando di raccogliere consensi anche tra il fronte democratico.
Gli sforzi prevederebbero però anche la partecipazione da parte di SEC – che però ha tutto l’interesse tecnico a rallentare tali operazioni, dato che per quanto si è potuto leggere fino ad adesso, tale proposte andrebbero ad attribuire maggiori poteri sul mondo crypto e Bitcoin a CFTC, l’altra agenzia che vigila sui mercati, quella che si occupa per oggi di mercato delle commodities e dei derivati.
L’unica cosa che sarebbe arrivata è una lettera, esclusivamente però per i membri democratici delle commissioni. E qualche chiacchierata definita produttiva dal fronte repubblicano, senza che però ci sia stato quel pieno supporto tecnico che ci si aspettava.
Sono passate più di sei settimane. Non abbiamo ricevuto quanto riterrei essere l’assistenza tecnica tipica.
Ostruzionismo dunque, per un tentativo di normalizzare un mercato che non sembra trovare pace negli USA – e dove i casi che sono arrivati in tribunale sono ormai tanti, casi che sono costati milioni di dollari anche a società statunitensi e che secondo alcune associazioni starebbero mettendo a repentaglio la leadership USA su un settore che sarà cruciale per il futuro della finanza.
La lotta si fa sempre più politica, con una parte rilevante dei membri del Congresso di fede democratica che sembrerebbero essere piuttosto compatti nella difesa dell’operato di Gary Gensler, che secondo le malelingue gode di appoggio politico sufficiente per continuare nel suo operato.
Operato che ha portato sul banco degli imputati anche Binance e – cosa più grave per certi politici USA – l’americanissima Coinbase. Tutto questo mentre l’ultimo degli exchange citati sta cercando di intavolare discussioni anche con politici democratici più propensi allo scambio e alla collaborazione.
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