I dati on chain ci aiutano anche a capire i trend e i livelli di attività di ogni determinato progetto. Solana – che in molti avevano dato per spacciata dopo la debacle FTX, si sta riuscendo a difendere in un mondo crypto con sempre meno volumi e con sempre più concorrenti?
Un maggio scoppiettante per quasi tutte le alternative a Ethereum aveva fatto sperare per il meglio, ovvero in un grande ritorno di Solana ai vertici dei volumi, degli utenti e anche dei nuovi progetti. Una promessa che però – come vedremo da questa analisi – non è stata mantenuta in modo completo.
Problemi di Solana? Come si è comportata rispetto al resto del settore? Il calo di attività on chain è generalizzato o no? Come sempre – nella tradizione di Criptovaluta.it – ci faremo assistere dall’unica cosa che conta: i dati. Dati che non mentono e che possono smentire tante narrative create ad arte sui social.
Ci sono diversi indicatori che possiamo utilizzare per analizzare il vero livello di attività di Solana o di qualunque altro network che offra servizi sulla propria blockchain. Oggi ci occuperemo di $SOL Solana per tutta una serie di motivi: era una di quelle che a maggio avevano visto un ritorno importante di attività, non ha problemi tecnici ormai da un po’ e – contro il grosso dei pronostici – sembrerebbe essere in grado di navigare le acque burrascose post FTX.
Maggio è stato una sorta di mese di grazia per tutto il settore altcoin, complice una rinnovata attenzione per i meme token che ha coinvolto tutto il settore. Il primo dato che abbiamo su Solana sembrerebbe confermare questo trend.
Grande attività in termini di wallet attivi – e con wallet attivi si intendono quelli che hanno autorizzato almeno una transazione o firmato – a maggio, con un calo che sembrerebbe essere poi evidente da maggio in poi.
Anche queste possono essere un buon metro di attività e di congestione sulla rete. Anche in questo caso il dato è piuttosto impietoso. Picco a maggio – intorno alla metà del mese in concomitanza con l’ultima grande ondata di meme, per poi tornare su livelli in media anche più bassi dei mesi precedenti.
In realtà basta guardare a quanto sta accadendo in termini di volumi, di attività dei wallet e anche di operazioni su Ethereum per rendersi conto del fatto che il calo di interesse e di volumi coinvolge un po’ tutto il comparto.
Il grafico che riportiamo qui è il costo della transazione – che è un altro buon metro per capire cosa sta accadendo on chain – con le commissioni di $ETH che dovrebbero essere tra e altre cose molto più sensibili alla congestione.
Il calo dunque sembrerebbe essere generalizzato – e testimoniato da tanti altri dati. Gli stessi su Bitcoin raccontano una storia molto simile. Impennata – leggermente anticipata, a maggio, per poi calare fino ad oggi verso livelli anche più bassi di quelli di inizio anno.
Quindi no, non è un problema di Solana – ma di un settore che sta vivendo un’estate di calma piatta, fatti salvi i sussulti dovuti a BlackRock e al processo Ripple.
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