Le ragioni di SEC per negare un ETF Bitcoin Spot? Non reggono. E non siamo noi a dirlo ma Anthony Scaramucci durante l’esclusiva intervista che ha rilasciato a Criptovaluta.it® Magazine, un’intervista all’interno della quale abbiamo avuto occasione per parlare di tutte le questioni più interessanti sul mercato crypto di oggi.
Ragioni di Gary Gensler che non tengono e che secondo il popolare investitore e capo di SkyBridge indicano un’acredine del direttore di SEC verso il comparto crypto difficile da giustificare. E che non ha senso anche in relazione ad altre mosse di Gensler in relazione a prodotti simili su $BTC che sono invece leciti negli USA e scambiati nelle principali piazze.
Tutto questo mentre tutti sono in attesa di quanto avverrà per l’ETF Bitcoin Spot di BlackRock. L’intervista completa puoi leggerla qui ed è la seconda di una serie di interviste ai protagonisti del mercato che offriamo in esclusiva sul nostro Magazine.
Abbiamo chiesto a Anthony Scaramucci la sua opinione riguardo le regole sulle criptovalute negli Stati Uniti e sulla possibilità che un’eventuale approvazione dell’ETF Bitcoin Spot di BlackRock sia in realtà una vittoria per SEC e non solo per il mercato di Bitcoin. E abbiamo chiesto anche di offrirci un commento sulla necessità o meno di un intervento del Congresso.
Gary Gensler è in crociata contro le cripto per motivi che mi sono sconosciuti. Il compito della SEC è proteggere i consumatori di prodotti finanziari. Rifiutandosi di approvare un ETF su Bitcoin spot – pur permettendo gli ETF su future e future leveraged di Bitcoin – SEC sta danneggiando gli investitori.
E ha poi aggiunto:
Le ragioni della SEC per non approvare un ETF su Bitcoin spot non reggono. Penso che il Congresso dovrebbe legiferare su questi problemi, piuttosto che avere la SEC che regola attraverso cause legali.
Una posizione in realtà molto comune tra investitori di primo profilo: le posizioni di Gary Gensler sono oggettivamente difficili da comprendere. Oltre ai niet decisi verso un ETF Bitcoin Spot, ci sono invece le approvazioni di diversi prodotti che invece hanno come sottostante i futures su Bitcoin, in alcuni casi addirittura a leva, questione che è difficile da coniugare con il mantra della sicurezza per gli investitori al quale Gensler si appella ogniqualvolta ci sia da attaccare Bitcoin.
Ad ogni modo le evoluzioni delle ultime settimane nel Congresso e nelle relative commissioni dimostrano che per Gary Gensler il tempo della libertà di azione potrebbe essere finito o quasi. Ci sono diverse proposte che puntano a rendere chiare le attribuzioni di SEC e quelle delle altre agenzie, con queste ultime che sono in genere favorite rispetto alla Commissione guidata da Gensler stesso.
Una svolta epocale? Probabilmente no, anche se di certo si uscirà da questo curioso (e costoso per le crypto) atteggiamento di ostacoli alternati ad approvazioni, spesso secondo il capriccio dei 5 commissari che hanno potere di voto in seno all’authority. E per l’ETF Bitcoin spot potrebbe comunque essere il momento giusto.
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