Si può parlare già di effetto PayPal, almeno secondo il più recente report di Bernstein, che parla di un mercato stablecoin che potrà valere la bellezza di 3.000 miliardi nel giro di 5 anni. Tutto questo a pochi giorni dal lancio – contestato – di PYUSD – stablecoin ancorato al dollaro e made in PayPal che è il primo tentativo di istituzioni classiche nella navigazione di questo comparto cripto.
Se dovessero essere confermate le previsioni di Bernstein, potremmo parlare un aumento vicino a 20 volte, per un mercato stable che fino ad oggi ha una capitalizzazione di 125 miliardi scarsi, con Tether che gioca ancora il ruolo di re incontrastato.
Dell’importanza del settore stablecoin abbiamo parlato in un recente numero del nostro Magazine – con analisi di quanto valgono questi asset per chi li gestisce – e di quanto siano fondamentali per diversi degli operatori del mercato crypto.
Valute classiche tokenizzate: il prossimo boom del settore crypto
Che gli stablecoin svolgano un ruolo fondamentale all’interno del mondo crypto non è qualcosa di nuovo per i lettori di Criptovaluta.it. Abbiamo spulciato bilanci, patrimoni e carte per arrivare alla conclusione che sarà da qui che dovrà ripartire buona parte del mondo degli operatori crypto, exchange inclusi.
Tuttavia questa volta – all’interno del prossimo ciclo, sarà probabilmente diverso. Perché come avrebbero dovuto notare tutti e come ha sottolineato anche una recente ricerca di Bernstein. Non solo ci sarà un aumento della capitalizzazione, secondo queste previsioni, vicina a 20 volte, ma ci sarà anche l’ingresso di banche, intermediari dei pagamenti e di altri operatori del settore monetario che, seguendo la scia di PayPal nonostante le polemiche che sono arrivate, in larga parte, dagli appassionati del mondo crypto.
Ci aspettiamo che le maggiori istituzioni finanziarie globali e le piattaforme retail emetteranno stablecoin brandizzati per migliorare le loro piattaforme.
Questo il commento di Gautam Chuugani per Bernstein, che ha poi aggiunto una crescita importante per una certa categoria di questi token.
La regolamentazione degli stablecoin ha maggiore supporto politico rispetto alla regolamentazione crypto.
E questo avrà maggiori risvolti positivi per quei progetti – come quello di PayPal – che punteranno sulla realtà USA, proprio come PayPal.
Previsione che non condividiamo
O meglio, che dovrà resistere ai duri conti che la realtà presenta. Non è detto che ci sia spazio per l’ingresso di tanti player, in particolare se saranno incluse a livello di codice le stesse restrizioni che abbiamo visto su PYUSD.
Tether, per citare il più importante, soddisfa delle necessità di mercato molto diverse e a nostro avviso non dovrà temere l’arrivo di questi player.
Per quanto riguarda la DeFi – sarà da valutare l’interesse degli specialisti e degli investitori per token che comunque sono il controllo di quanto il mondo crypto rifugge, ovvero un’eccessiva vicinanza con il mondo della finanza tradizionale. Anche e soprattutto perché questa porta con se un carico pesante di compliance, di KYC e di possibilità di sequestro di quanto abbiamo in portafoglio.
E tu? Cosa ne pensi? Le previsioni di Bernstein saranno in liinea con la realtà dei fatti – oppure saranno smentite da un mercato ancora fiacco?
Bisogna essere scemi per gettarsi di nuovo in un sistema monetario centealizzato, specialmente ora che stanno cercando di digitarlo a livello software. Le cbdc sono l’esempio migliore di moneta se si pensa a come potrebbe essere gestita una società se a governare fosse una dittature tecnocratica. Le crypto non hanno bisogno di altri john law ma di altri nakamoto, che lavorino a nuovi progetti, soprattutto per decentralizzare le stablecoin.