Letteralmente a pane e acqua – in aggiunta ad una piccola dose di burro d’arachidi. Sarebbe questo il regime di sostentamento di Sam Bankman-Fried nelle carceri che gli fanno da ostello da quasi due settimane. Questo almeno secondo i suoi avvocati, che stanno lamentando un regime di detenzione troppo duro per un imputato che, tra le altre cose, avrebbe bisogno di seguire specifiche terapie.
Una situazione che – almeno a leggere quanto viene scritto sui social – non sembrerebbe aver mosso a pietà i tanti, troppi truffati dal crollo di FTX e dal supposto utilizzo dei fondi dei clienti per scopi personali e non.
Ci si avvicina comunque a grandi falcate a quello che sarà il processo del secolo per il mondo crypto, con un Sam Bankman-Fried che arriverà, dicono ancora gli avvocati, probabilmente fiaccato nel corpo e nello spirito – e nell’impossibilità di discutere la difesa con i suoi legali. Quel che giusto è giusto, oppure regime troppo duro?
Il regime, così come è stato descritto dagli avvocati di parte, sembrerebbe essere uno dei più duri. Sam Bankman-Fried, un tempo ritenuto astro nascente del settore crypto – è ora in carcere in attesa di giudizio dopo aver perso anche il diritto alla libertà su cauzione avendo violato più volte le regole che condizionavano tale libertà. E dopo aver trovato ospitalità in una delle carceri più dure degli Stati Uniti, le cose non starebbero andando granché bene.
Gli avvocati hanno lamentato l’assenza di accesso a piatti vegani – e dunque la necessità per l’assistito di sopravvivere letteralmente a pane e acqua, con una modica quantità di burro d’arachidi a fare da complemento. Questione che però sarebbe stata negata dal Bureau of Prisons, che invece conferma l’accesso per i detenuti a pasti caldi (ma magari non vegani?), medicinali e cure.
La situazione di Sam Bankman-Fried – ancora una volta secondo quello che raccontano gli avvocati, sarebbe peggiorata anche dalla necessità di ottenere Adderall per curare l’ADHD e anche di farmaci anti-depressivi che SBF utilizzava già prima di finire in carcere.
Condizioni carcerarie che, almeno secondo la difesa, inficerebbero la possibilità per l’imputato di difendersi al meglio delle proprie possibilità, ma che difficilmente muoveranno a pietà tanto i giudici, quanto i migliaia di truffati che spesso hanno perso i risparmi di una vita nel crasi di FTX.
Sarà lungo, ma tra poco comunque si inizierà. La prima udienza è fissata per ottobre, con gli avvocati e le procure che sono già nella fase di selezione dei giurati. Un processo dal quale potrebbero venire fuori dettagli scottanti su quello che rimarrà uno dei disastri più importanti per il mondo crypto.
Nel frattempo il giudice Sarah Netburn ha invitato il carcere a prendersi cura delle necessità dell’imputato d’onore, pur sottolineando il fatto che potrebbe essere impossibile avere accesso a piatti vegani (mentre quelli vegetariani sarebbero comunque disponibili).
E voi? Cosa ne pensate? Il regime carcerario è troppo duro per un imputato ancora in attesa di giudizio? Oppure le malefatte di SBF sono così evidenti da rendere tutto sommato tali condizioni… passabili? Possiamo discuterne insieme anche sul nostro canale Telegram, dove troverai migliaia di appassionati crypto e Bitcoin.
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Gian, possiamo dire che SBF è uno scammer, e che nel nostro club ancap è considerato poco meno grave di un omicida, e siamo d'accordo.
Tuttavia chi ha provato l'Accademia tende ad essere woke su ste robe. Credo che possiamo lasciarlo riflettere nella più lurida cella di Arkham diversi anni, ma se gli neghiamo cibo e medicine siamo peggio di lui.
Un garantista farebbe anche notare che è in attesa di giudizio e (mi piange il cuore a riconoscerlo) innocente fino a prova contraria.
Da notare pure che ha fatto cagate fin che poteva, pur di farsi levare la libertà condizionata.
Diventa un parere difficile da esprimere, sia su un tomo del genere, sia perché si va a passare per statalisti.