Una delle telenovela più importanti del mondo crypto, quella che riguarda Genesis e Digital Currency Group, sembra si stia avvicinando al lieto fine. Secondo quanto è stato riportato da Coindesk, Genesis avrebbe raggiunto un accordo con i creditori, che gli permetterà anche di abbandonare il Chapter 11 – la procedura di protezione dal fallimento dalla quale il gruppo sarebbe dovuto uscire già lo scorso maggio, almeno secondo le sue previsioni.
Le cose, come è noto, sono andate diversamente e Genesis si è trovata nell’impossibilità di raggiungere un accordo con i propri creditori, tra i quali Gemini, exchange che si appoggiava a Genesis per i propri servizi Earn.
Sono stati stimanti recuperi fino al 90% per i creditori, che accettando l’accordo rinunceranno al diritto di citare in giudizio Genesis per il recupero dei crediti.
L’accordo tra Genesis e i creditori è arrivato. Secondo quanto è stato riportato da Coindesk è stato siglato l’accordo tra le parti per un piano che prevederà la restituzione fino al 90% del dovuto, per un minimo del 70%.
A fornire liquidità a Genesis sarà la controllante Digital Currency Group, che metterà sul tavolo 1,4 miliardi di dollari, all’interno di un piano di finanziamento complesso – che non è chiaro quanto impatterà su un precedente debito di DCG nei confronti della controllante, il cui rimborso era appunto saltato durante lo scorso maggio. Almeno in parte tale finanziamento di DCG a favore della controllata dovrebbe essere a copertura di quello specifico prestito.
I creditori potranno inoltre richiedere pagamento anticipato con un importante tasso di sconto – o in alternativa attendere pagamenti periodici stabiliti durante il piano.
Il raggiunto accordo dovrebbe scongiurare l’ipotesi fallimento per Genesis, ipotesi fallimento che avrebbe potuto finire per scalare anche verso la controllante Digital Currency Group, secondo molti analisti non esattamente in buone acque dopo un bear market che ha visto il fallimento a cascata di diversi degli interlocutori del gruppo.
La questione era assurta agli onori della cronaca anche per i bisticci in mondovisione tra i fratelli Winklevoss – proprietari di Gemini – e Barry Silbert che è invece CEO del conglomerato. I primi accusavano Silbert di non aver fatto nulla per trovare un accordo e di aver ripetutamente mentito sullo stato finanziario della sua azienda.
L’accordo di cui sopra, a meno di clamoroso stravolgimenti, dovrebbe chetare le acque anche con Gemini, con gli utenti che dovrebbero essere in grado, ad accordo concluso, di ottenere indietro il denaro conferito nel servizio Earn.
La questione Genesis è stata una di quelle di cui si è parlato meno ma che al tempo stesso avrebbe potuto avere degli impatti importanti sul mercato, tali da causare altri crolli a catena.
Digital Currency Group è infatti proprietaria anche di Grayscale, società che gestisce il più importante fondo privato su Bitcoin, con 630.000 Bitcoin all’attivo e che frutta alla gestione il 2% annuo.
Un fondo che è già finito nelle mire di Valkyrie e di altri gestori organizzati, che sognano di sottrarne il controllo alla società attualmente controllante. Terminano dunque qui le preoccupazioni sulla tenuta del fondo e i timori – infondati – di una liquidazione dello stesso.
Ci aspettano 4 anni di apertura al mondo crypto da parte degli USA. Ma…
Funerali per Ethereum, ma sono almeno a nostro avviso un po' esagerati.
Gary Gensler molla SEC - e i gestori inondano l'agenzia di nuovi ETF.
$TRUMP logora chi non ce l'ha. E rivela ogni singola ipocrisia dei moralisti crypto.
Solana vola al nuovo ATH, spinta dal successo del token $TRUMP. Il rialzo di…
Ci aspettano 4 anni di apertura al mondo crypto da parte degli USA. Ma…
Funerali per Ethereum, ma sono almeno a nostro avviso un po' esagerati.
$TRUMP, lanciato su Solana, ha raggiunto una capitalizzazione di 4,29 miliardi di dollari, posizionandosi…
Il mondo di Solana cresce con rialzi di Jupiter +23% e Raydium tra i…