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Maker shock: “Codice Solana per nostra chain” | La rivelazione…

Per Maker una novità importante. Si svilupperà la propria chain e guarderà a Solana...
1 anno fa
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Maker punta su Solana, ma non nel senso che razionalmente potremmo aspettarci. Per la futura blockchain del progetto infatti, il co-fondatore Rune Christensen ha indicato, sul forum di governance che il progetto dovrebbe guardare nella direzione di Solana.

E dunque utilizzare almeno in parte il codice che anima la blockchain ad alte performance di Solana – a quanto parrebbe nonostante i diversi problemi tecnici che il progetto ha sperimentato nel corso della sua breve ma intensa vita. A giocare a favore di Solana ci sarebbero, secondo Christensen, la qualità tecnica del codice e anche la dimostrazione di forza post-FTX.

L’exchange era infatti tra i principali finanziatori dell’ecosistema – e una volta fallito anche i fondatori del network hanno dubitato della possibilità di sopravvivenza per il network, una possibilità che invece si è concretizzata.

Maker guarderà a Solana per la sua blockchain?

L’idea di fondo dovrebbero conoscerla tutti gli appassionati che seguono il mondo di Maker. Il progetto potrebbe e vorrebbe dotarsi di una propria blockchain – e per questo sono partite le discussioni sui forum di governance ormai da tempo. Questa volta a salire in cattedra poi è uno dei nomi importanti dell’ecosistema, ovvero quello di Rune Christensen, che è tra i co-fondatori del progetto.

La quinta (e finale) fase di Endgame è la completa reimplementazione di tutto il Protocollo Maker costruito nativamente su una nuova blockchain stand-alone (nome in codice NewChain). La quinta fase è un progetto di lungo periodo e avrà bisogno di almeno 3 anni, se non di più, prima di essere realizzato. Per progetti così di lungo periodo è conveniente però iniziare a ricercare presto.

E dopo aver presentato la quinta fase, ha aggiunto:

La ragione più importante che giustifica NewChain è che permetterà all’ecosistema di utilizzare hardfork per recuperare da eventuali attacchi alla governance o problemi tecnici. NewChain permetterà inoltre al sistema di recuperare 8 anni di debito tecnico del protocollo, e significa che tutte le componenti del protocollo possono essere ricostruite per il loro ruolo definitivo nell’Endgame.

Le motivazioni addotte da Christensen sembrerebbero essere piuttosto solide.

E poi sulla chain alla quale guardare:

Dopo aver condotto ricerche su tutte le opzioni disponibili da utilizzare come fondamenta per NewChain, credo che lo stack di Solana sia il più promettente […]

Ci sono tre ragioni fondamentali.

La prima ragione indicata da Christensen è la qualità del codice di Solana, che è stata ottimizzata per operare una blockchain singolare e altamente efficiente, che sarebbe, dice il co-fondatore di Maker, quello di cui NewChain ha bisogno.

La seconda ragione invece è la resilienza del codice di Solana, che avrebbe dimostrato avendo resistito all’esplosione metaforica di FTX, che era tra i principali finanziatori dell’ecosistema.

La terza ragione invece è legata al fatto che il codice di Solana è stato già utilizzato in contesti simili a quelli che interessano a Maker.

Il resto della discussione è di certo interesse per chi vuole iniziare ad informarsi sui futuri sviluppi del protocollo Maker, protocollo che rimane uno dei più importanti del mondo DeFi e dalle cui prestazioni dipenderà una larga fetta dell’efficienza della finanza alternativa.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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