Non pare ci sia più nessuno disposto a scommettere contro l’ETF Bitcoin Spot. Dopo aver visto ieri l’esposizione dell’ex capo di SEC, ora arriva una delle più importanti banche d’affari del pianeta a confermare che in realtà SEC sarà costretta ad approvare questo veicolo di investimento. E questa volta a pesare sarà la causa tra Grayscale e SEC che ha visto la prima vincere in un giudizio preliminare.
A parlare è JP Morgan, i cui pareri certamente non saranno certamente legge, ma che hanno il loro speso specifico all’interno delle discussioni che riguardano il mondo economico e finanziario. E se JPM si dice certa o quasi dell’approvazione di questo veicolo di investimenti…
Una situazione che comunque continuerà a tenere sulle spine i mercati in vista della prossima scadenza di ottobre, quando SEC sarà costretta di nuovo ad esprimersi sui diversi prodotti a tema ETF Bitcoin Spot che ha già rinviato a fine agosto. L’agenzia avrà comunque a disposizione altri eventuali rinvii.
Questa è l’opinione che sta prendendo sempre più forza tra gli analisti economici e finanziari – e che qualche giorno fa era stata sposata anche da Eric Balchunas di Bloomberg e dal suo staff – qui trovi un’intervista rilasciata in esclusiva al Magazine di Criptovaluta.it®.
La causa vinta da Grayscale nei confronti di SEC, e che costringerà l’agenzia ad analizzare di nuovo la richiesta di conversione da trust a ETF scambiato sulle piazze regolamentate, sarà l’innesco di una serie di eventi che porteranno, volenti o nolenti, all’approvazione del primo Exchange Traded Fund sul mercato americano.
Ad elaborare su questa tesi di base c’è adesso Nikolaos Panigirtzoglou, in forza a JP Morgan e che ritiene che ci sia una parte della sentenza del giudice che farà al caso di chi sta spingendo per l’approvazione di un ETF Bitcoin Spot.
Ovvero che non ci siano delle differenze sostanziali tra il mercato dei futures – per il quale gli ETF sono stati già approvati – e il mercato spot.
E questo comporterebbe la necessità, da parte di SEC, di annullare le approvazioni già avvenute in passato sui prodotti della prima categoria. Qualcosa di impossibile anche fosse soltanto per il prestigio di questa istituzione.
Si tratta di una teoria articolata, che però dovrà fare i conti con un Gary Gensler che si è dimostrato più volte pronto a giri logici immensi per giustificare il blocco agli ETF Bitcoin Spot.
Le pressioni verso SEC al fine di approvare un ETF Bitcoin Spot continuano a montare, sia da parte delle società di gestione che hanno richiesto tale approvazione, sia da parte del gotha della finanza internazionale, tanto da suscitare qualche sospetto da parte dei meno soddisfatti dell’arrivo della grande finanza nello spazio di Bitcoin.
Rimane il fatto che con ogni probabilità siamo soltanto agli sgoccioli di una vicenda che ha tenuto in molti con il fiato sospeso e che ha già avuto degli impatti importanti sul prezzo di Bitcoin, tanto in un verso quanto nell’altro.
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