Un altro motivo di FUD ricorrente per il mondo Bitcoin viene, finalmente, meno. La società di analisi informativa crypto, Arkham Intelligence, ha infatti individuato oltre 1.750 wallet che sarebbero legati al trust Bitcoin di Grayscale, il veicolo finanziario più importante e più ricco tra quelli che investono in Bitcoin.
La scoperta finalmente porterà a termine il ciclo di FUD che periodicamente si riaffaccia sui social. Erano infatti in diversi a ritenere incerta la dotazione – che vale oltre 16 miliardi di dollari – legata al Trust di Bitcoin del gestore di proprietà di Digital Currency Group.
Si tratta di un passo in avanti importante per la trasparenza del mondo Bitcoin – con una scoperta che dovrebbe tranquillizzare anche i più scettici, i più cinici e chi vive di clickbait seminando il panico. Una vittoria, pertanto, quasi di tutti.
Per capire l’importanza di questa notizia, è bene fare qualche passo indietro. Il contesto è quello del Trust su Bitcoin che fa capo a Grayscale, un fondo scambiato privatamente e che negli anni ha raccolto oltre 640.000 Bitcoin, una somma enorme che vale ai prezzi attuali oltre 16 miliardi di dollari.
Non si aveva certezza, almeno secondo una certa vulgata che fa sempre presa sui social network, delle effettive dotazioni del network, con i più sospettosi che hanno insinuato, a più riprese, che la verità fosse molto lontana da quanto Grayscale andava raccontando ai mercati.
Ora la situazione sembrerebbe essere finalmente risolta: in 1.750 wallet sono contenuti infatti la totalità dei Bitcoin dichiarati, con nessuno dei wallet che detiene più di 1.000 Bitcoin, probabilmente per questioni legate alla sicurezza.
Le dotazioni di Grayscale nel complesso possono essere verificate qui, ammesso che si sia disposti ad accettare quanto veiene riportato da Arkham, che segnala, come già si sapeva, il rapporto stretto tra Grayscale e quanto viene offerto da Coinbase in termini di custodia.
La questione non riguarda soltanto le (enormi) dotazioni in Bitcoin, ma anche quelle in altre criptovalute, a partire da Ethereum, con il gruppo che ne conserva in un prodotto analogo oltre 3 milioni di coin, per un controvalore in dollari di quasi 5 miliardi di dollari.
Una situazione pertanto finalmente pacificata – con una parte di FUD che spesso aveva spaventato i mercati che non potrà più essere attivata.
Grayscale rimane al centro di altre importanti vicende che riguardano il mondo crypto e Bitcoin. A partire dalla conversione del suddetto trust in ETF, per passare anche alla complicata situazione patrimoniale del proprietario di Grayscale, Digital Currency Group, impelagato in una complicata procedura fallimentare di un’altra controllata, Genesis.
Chissà se la notizia relativa alle dotazioni di Grayscale aiuteranno a riportare il sereno non solo sui mercati, ma anche da Digital Currency Group. Il tutto mentre la questione ETF continua a tenere banco, tanto tra gli investitori, quanto tra gli appassionati.
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