Ancora problemi per il mercato crypto, almeno in termini di volumi. Secondo i dati che sono stati raccolti da CCData, siamo per il mercato spot a livelli che non si vedevano da 4 anni, con una parte sempre più rilevante del volume che viene occupato dal mercato dei derivati.
Per intenderci pochi, anzi pochissimi scambi, per livelli che non si vedevano da una fase di mercato quando le criptovalute e Bitcoin erano certamente meno popolari. Una situazione che si protrae – e che è in peggioramento, ormai da diverse settimane – e che non sembra poter trovare alcun tipo di soluzione di continuità, almeno per adesso.
Una posizione certamente complicata per il mercato crypto, sul quale pesano certamente le crisi di Binance negli USA e un progressivo e montante disinteresse per questo mercato innescato anche da movimenti laterali prolungati. Per chi opera su questo mercato, partendo da quanto ha condiviso CCData, ci sono però diverse questioni di cui rendersi conto, prendersi cura e da tenere in considerazione prima di muoversi.
Volumi mai così bassi da 4 anni: crisi per crypto e Bitcoin?
Se in termini di prezzo sembra che si sia trovata una certa stabilità, lo stesso non si può dire invece di quanto sta avvenendo in termini di volumi. Il mercato crypto, per agosto, ha fatto registrare infatti un livello di volumi che sono i più bassi da 4 anni a questa parte. Una situazione che forse in pochi sarebbero stati in grado di prevedere. Pesa certamente la pausa agostana, ma almeno a guardare a quanto è avvenuto dalle parti di Bitcoin in settembre, non sembra che le cose stiano andando molto meglio.
Il secondo dato importante che emerge dai dati che sono stati condivisi da CCData riguarda invece l’aumento, sul totale di scambi, del mercato dei derivati, che nell’ultimo mese è arrivato al 76%, comunque in leggera discesa rispetto al picco di maggio. Si tratta ocmunque di livelli estremamente più alti rispetto a soltanto il febbraio scorso. Una questione che meriterà ulteriore approfondimenti in separata sede. La morte dei volumi è altresì effetto di quanto sta avvenendo in termini di market maker, almeno negli USA, alcuni dei quali hanno abbandonato in fretta e furia Binance. Così come hanno avuto un ruolo le chiusure di certe divisioni, sempre negli USA, di intermediari magari non di prima fascia, ma comunque importanti.
Pochi volumi e instabilità che potrebbe maturare
I bassi volumi fanno il paio con una scarsa liquidità presente sul mercato e con order book molto meno profondi. È la situazione ideale per innescare forti movimenti al rialzo o al ribasso anche con capitali ridossi. Basterebbe, per intenderci, un piccolo innesco derivante da una notizia positiva per vedere tutto d’un tratto il mercato reagire con rialzi consistenti.
Allo stesso modo pressioni ribassiste che arrivano da notizie eventualmente negative possono avere più impatto del solito. Nonostante il mercato sia apparentemente in coma, i risvegli, soprattutto quelli dettati da Bitcoin, possono essere molto… violenti. Occhio dunque a prepararti per tempo e discuti con noi delle tue visioni sul mercato sul Canale Telegram ufficiale di Criptovaluta.it.
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Francesco, a cosa ti riferisci?
Gianluca, in caso di ulteriore trend al ribasso, c’è il rischio che non si tornerà più a certi livelli e che il mercato si sgonfi definitivamente?