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Verità Federal Reserve

Bitcoin, crypto e inflazione | Analisi shock da Fed Chicago

Fed Chicago ha indicato la fine dei rialzi dei tassi? Non esattamente. E parla il capo della struttura a chiarire.

Capita spesso di leggere frasi fuori contesto, estrapolate da discorsi più complessi ad uso e consumo di certe teorie che si vorrebbero far passare. È il caso ad esempio delle ultime dichiarazioni di Austan Goolsbee, che è a capo di Federal Reserve di Chicago e che ha anche uno di coloro i quali votano all’interno del FOMC, la riunione che periodicamente stabilisce i tassi di interesse negli Stati Uniti.

E dato che le dichiarazioni – dopo un certosino lavoro di taglia e cuci – sono state riportate anche in chiave pro-Bitcoin da tanti siti che si occupano di criptovalute, sarà bene capire cosa ha detto Goolsbee e perché potrebbe avere un impatto sui mercati.

La questione è – come spesso accade in contesti di questo tipo – più complessa e sarà il caso di capire che tipo di indicazioni ci stia dando uno dei membri votanti del FOMC. Anche per capire effettivamente dove ci troviamo.

Positivo per Bitcoin: siamo quasi alla fine del ciclo

Il ciclo è quello rialzista dei tassi, quella politica monetaria restrittiva nata per contenere l’inflazione e implementata a velocità record. Parla Goolsbee a microfoni aperti e racconta di una possibilità, e non di una certezza. Ed è questo il primo punto che le pubblicazioni dedicate a Bitcoin e crypto sembrano avere (volontariamente?) ignorato.

L’andamento dei tassi negli Stati Uniti

Ho detto che è possibile che siamo su un percorso “d’oro”, ma non che sia garantito. Un percorso d’oro che sarebbe pressoché mai visto prima: inflazione giù senza avere una recessione apprezzabile. Questo sarebbe un trionfo: Fed e le altre banche centrali in tutto il mondo non sono mai riuscite, virtualmente, ad ottenere un risultato del genere. Ma credo che in questo momento, potremmo farcela. La politica monetaria sta funzionando – e questo è il risultato che stiamo provando ad ottenere.

Fin qui poco di interessante in realtà. Dalle parti di Federal Reserve in realtà è da tempo che si lascia intendere la possibilità di un soft landing, ovvero un atterraggio morbido senza una recessione considerevole. Questo sarebbe comunque un risultato certamente interessante anche per Bitcoin.

L’altra dichiarazione importante di Goolsbee riguarda invece i segnali che dovrebbero indicare, almeno per Fed, la vittoria nella lotta all’inflazione.

[Credo che i dati ai quali dovremmo guardare] siano inflazione mensile, inflazione core, manifattura e e mercato immobiliare. Sappiamo che il mondo dei servizi tende ad essere maggiormente persistente [riguardo l’inflazione] e quindi vogliamo vedere le progresso sui punti precedenti. E abbiamo iniziato a vederlo.

Aggiungendo poi di guardare molto poco al mondo dei salari, che sono, afferma, un pessimo indicatore di dove stia andando l’inflazione.

Il riferimento allo stop

L’altro equivoco importante – e che riteniamo essere fondamentale per chi sta valutando il mercato anche riguardo Bitcoin e crypto, è che una recente periodica lettera di Federal Reserve di Chicago ha effettivamente indicato la possibilità che si sia al termine di questa corsa al rialzo dei tassi, ma che ci siano comunque dei dubbi riguardo questa lettura. E anche qui le parole di Golsbee sembrano cercare un equilibrio cerchiobottista che però indica anche quanto difficile sia muoversi in questo contesto e avere le idee chiare.

Credo che la tesi principale contenuta nei comunicati di Chicago Fed indichi che presto non si dovrà più parlare di quanto in alto debbano andare i tassi, ma di quanto a lungo debbano rimanere alti.

Una questione dunque molto diversa di quanto è stato scritto in titoli e tweet. Ed è da questo specifico punto che invitiamo tutti a partire per le loro analisi fondamentali, tanto su BTC quanto sulle crypto.

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