Chi si aspettavano un Gary Gensler tornato a più miti consigli dopo l’assalto dei grandi gestori al mondo crypto e Bitcoin, rimarrà purtroppo deluso. Il capo di SEC dovrà testimoniare oggi a Capitol Hill e quanto affermerà sul mondo crypto non piacerà ai più tra gli appassionati del mondo crypto.
Per quanto il dettaglio della sua testimonianza lo avremo soltanto dopo che questa sarà avvenuta, ci sono già gli appunti di Gensler che sono diventati pubblici – e che segnalano un altro capitolo della guerra di SEC a questo comparto, ritenuto una sorta di potenziale fonte di tutti i mali per la stabilità dei mercati, per il rispetto della legalità e della supremazia della legge sui pirati delle crypto.
Posizione non nuova, che stupisce però perché con l’arrivo di BlackRock c’è chi pensava ad una sorta di ammorbidimento da parte di SEC e del suo comandante in capo. Una situazione della quale abbiamo parlato diffusamente sul Magazine e che continuerà ad essere cruciale per il comparto.
Il ritornello – che è stato tormentone per il 2022 e il 2023 – non dovrebbe stupire nessuno. Secondo Gary Gensler
La grande maggioranza delle criptovalute rispecchia i criteri per la definizione dei contratti di investimento.
Non si tratta di un’opinione disinteressata però. La definizione o meno di una criptovaluta come contratto di investimento – e dunque come security secondo il diritto USA – attribuisce a SEC stessa ampi poteri di governance e di intervento. Così come l’agenzia ha provato a fare nelle recenti cause contro Coinbase e Binance, all’interno delle quali ha definito il grosso delle crypto a maggiore capitalizzazione come, appunto, security.
Gary Gensler sembrerebbe – per la testimonianza di oggi – pronto a rincarare la dose, evocando uno degli spettri più spaventosi della storia finanziaria americana: la Grande Depressione.
Data la diffusa non-compliance del settore con le leggi sui contratti di investimento, non è una sorpresa aver incontrato così tanti problemi. Ricorda quanto abbiamo visto negli anni ’20, prima che le leggi federali sui contratti di investimento fossero operative.
Il riferimento è ad un decennio che fu falcidiato di proposte di investimento truffaldine che poi offrirono una sponda politica all’introduzione delle stesse leggi federali che oggi Gensler vorrebbe utilizzare per governare il mondo crypto.
Lo scontro è anche politico, almeno per chi sa leggere tra le righe. Gary Gensler utilizza infatti questi argomenti per sostenere che le attuali leggi in vigore negli Stati Uniti siano più che sufficienti per tenere sotto controllo il comparto crypto.
E che dunque non sia necessario un intervento del Congresso. Questo nella prima economia del mondo e in una realtà federale che è – secondo molti – colpevolmente indietro rispetto a quanto stanno facendo in realtà tante altre realtà, Europa compresa.
La maggioranza repubblicana – e un eventuale avvicendamento alla Casa Bianca potrebbero però provare a scompaginare questo precario equilibrio, che fino ad oggi ha lasciato gli USA in condizioni che in molti ritengono irragionevoli.
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