Preoccupati per il rinvio di SEC dell’ETF Bitcoin Spot di BlackRock e degli altri veicoli di investimento simili? Non è il caso di esserlo. Non lo diciamo noi di Criptovaluta.it, ma uno dei dirigenti di NASDAQ, Giang Bui, che ha appena affidato a Forbes un parere che contribuirà a riportare il sorriso sui volti di chi investe in Bitcoin.
Secondo il capo della divisione U.S Equities and ETP per conto di NASDAQ, si tratterebbe infatti di un rinvio procedurale e che non dice nulla di negativo sull’effettiva possibilità che tale categoria di prodotti venga approvata da SEC. Questione che in realtà avevamo già affrontato con gli stessi toni su questa testata – riguardo il primo (curioso) rinvio informale del filing di BlackRock.
E che è stata oggetto anche di un approfondimento sul nostro Magazine, all’interno di un’intervista esclusiva con Eric Balchunas di Bloomberg – intervista esclusiva dove si affrontano possibilità e ripercussioni sul mercato di Bitcoin. Ripercussioni che saranno importanti anche sul prezzo.
La questione in realtà riguarda il primo dei rimandi di SEC, quello avvenuto a stretto giro di posta e che portò BlackRock e poi gli altri ad aggiornare i loro filing.
La notizia [della prima segnalazione di inadeguatezza della richiesta di BlackRock, NDR] è relativa al [form] 19-b4. Quando l’exchange [il NASDAQ, ndr] invia la richiesta, SEC ha 7 giorni per indicare se è in linea con le regole di SEC di questo specifico ambio. Il rifiuto in questo stadio è puramente procedurale e non è un’indicazione della fattibilità del prodotto.
E quindi non ci sarebbe nulla di cui essere preoccupati. C’è però molto altro che riguarda la forma di questi ETF che ci permette di capire cosa sta avvenendo nel mondo degli ETF Bitcoin Spot negli USA. E riguarda le motivazioni dei rifiuti precedenti degli ETF Bitcoin Spot, quelli prima di quello di BlackRock, per intenderci.
Nei precedenti rifiuti, hanno sempre parlato degli scambi [le borse dove il titolo verrebbe listato, NDR] che non rispettavano i requisiti relativi all’Exchange Act che dimostrano che la loro proposta è costruita per prevenire frodi e manipolazioni. SEC ha spiegato che il listing di un Bitcoin ETF Spot può rispettare tali requisiti dimostrando che ha degli accordi di surveillance con un mercato regolato di significanti dimensioni sull’asset di riferimento. E il loro processo mentale è che se una persona prova a manipolare l’ETF, c’è una ragionevole aspettativa che debba farlo anche attraverso questo mercato. La presenza di un accordo di sorveglianza aiuterà nell’individuare e nel prevenire ogni tipo di condotta di questo tipo relativa all’ETF stesso.
Un ragionamento contorto forse da parte di SEC, ma che secondo Giang Bui può essere appunto superato dall’attuale configurazione degli ETF.
Si tratta di un’opinione in controtendenza rispetto a quanto abbiamo letto da altri specialisti. Ed è forse il punto focale dell’intervista, almeno per chi non è interessato alle minuzie legali che circondano i mercati.
Stiamo guardando a metà gennaio, che coincide con il 240esimo giorno per il filing di ARK 21 Shares. E stiamo guardando a metà marzo, perché è il 240esimo giorno dei nostri filing. Guardiamo a queste date perché SEC sarà costretta a esprimersi sui filing.
Niente novità dunque a ottobre. Chi ritiene le opinioni di Giang Bui valide, potrò ora prepararsi di conseguenza.
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Molto interessante, e anche comprensibile.