Arriva un altro grande nome della finanza classica nel mondo crypto e degli asset digitali. Deutsche Bank, uno dei più importanti gruppi bancari d’Europa e del mondo, ha infatti annunciato una partnership con la start up svizzera Taurus al fine di offrire tokenizzazione di asset e custodia di asset digitali.
Non è la prima avventura del grande gruppo bancario tedesco, che a giugno aveva richiesto a BaFin licenza per diventare custode crypto autorizzato in Germania. Si tratta dunque di un ulteriore impegno di una delle banche più importanti del mondo – impegno che testimonia l’interesse del mondo della finanza classica, se vogliamo, per blockchain e mondo crypto, per quanto questa volta l’impegno potrebbe interessare proprio quegli asset che vengono in genere scambiati sui mercati classici.
Che sia uno degli inneschi possibili per l’arrivo di altre banche, dopo che già Santander, Agricole e altri istituti di primo profilo si sono attivati nel settore?
La principale banca tedesca – e uno degli istituti bancari più importanti del mondo – sembrerebbe essere intenzionata a fare di più nel mondo degli asset digitali. E lo vuole fare con Taurus, società svizzera che si occupa di custodia e di tokenizzazione degli asset reali. Ed è proprio in questi due ambiti che avrà luogo la collaborazione tra i due gruppi.
Dato che ci si aspetta che lo spazio degli asset digitali cresca fino a raggiungere migliaia di miliardi di dollari, sarà uno dei comparti che sarà priorità per gli investitori e anche per le società di investimento. E in questa circostanza, chi offre custodia deve adattarsi per fornire servizi ai propri clienti.
Questo il commento di Paul Maley, che per Deutsche Bank si occupa dei Servizi sui Titoli finanziari. Al commento di DB si aggiunge quello di Taurus.
Questa partnership è il risultato di una selezione e di un processo di due diligence dettagliato, all’interno del quale Taurus ha dimostrato la qualità e l’ampiezza dei propri servizi e delle proprie tecnologie. Siamo felici di poter implementare questa partnership global con Deutsche Bank e di guardare al futuro per supportare la banca nel lancio di asset digitali e di prodotti basati su DLT.
Questo il commento di Lamine Brahimi, che è co-fondatore di Taurus. Nel gruppo DB aveva già investito nel funding round di febbraio, al quale ha partecipato anche Credit Suisse.
Deutsche Bank aveva già richiesto licenza per la custodia di asset digitali questa estate, seguendo un’onda cavalcata in realtà da diversi grandi gruppi bancari in Europa. Un continente che si sta muovendo – complice anche una certa compiacenza da parte delle autorità europee – in netto anticipo anche rispetto agli USA.
Staremo a vedere se ci sarà anche una risposta da parte delle grandi banche europee, che stanno lavorando piuttosto alacremente alla digitalizzazione dei propri servizi. Chissà che il 2024 non ci riservi qualche altra grande sorpresa. O se gli USA seguiranno la scia aperta dalle banche europee.
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