Arriva un nuovo studio, questa volta condotto da ForexSuggest, che cerca di organizzare una classifica su quanto siano pronti i Paesi del mondo all’adozione delle criptovalute e di Bitcoin. La prima brutta notizia è che l’Italia non compare in classifica – sono state raccolte soltanto le prime 20 – e non compare neanche nelle sotto-classifiche che riguardano ATM, convenienza fiscale, presenza di start up e interesse da parte della popolazione.
A dominare – sulla classifica – Hong Kong. E ci sono buone nuove anche per gli Stati Uniti, la Svizzera e per altri paesi che coglieranno di sorpresa una parte rilevante dei nostri lettori.
Le cose stanno procedendo, ma non allo stesso modo e alla stessa velocità per tutte le realtà legali e geografiche. E chissà se l’Italia sarà effettivamente in grado di recuperare. Un recupero che però, dato anche il disinteresse dei piani alti privati e pubblici, sembrerebbe essere per ora fuori discussione.
Hong Kong domina, seguono Svizzera e Stati Uniti
Ai piani alti della speciale classifica che riguarda le principali giurisdizioni, i principali Paesi in relazione al mondo crypto, non ci sono sorprese.
Hong Kong si qualifica prima, con un buon numero di crypto ATM nella città stato, un numero altrettanto interessante di start up, nonché un regime fiscale di favore, almeno rispetto al resto del mondo.
Seguono gli Stati Uniti, probabilmente anche perché il fattore repressione da parte del governo non è stato preso in considerazione, almeno secondo quanto sia almeno a nostro avviso corretto.
Segue la Svizzera, dove tra le tasse vantaggiose di Zug, le iniziative di Lugano e tanti altri movimenti anche nel settore pubblico il mondo crypto e Bitcoin stanno vivendo un momento – in realtà lungo – piuttosto interessante.
E l’Italia?
L’Italia purtroppo non compare in nessuna delle classifiche, né in quella principale, né nelle sotto-classifiche.
POSIZIONE | PAESE | POSIZIONE | PAESE |
---|---|---|---|
1 | Hong Kong | 4 | Romania |
2 | Stati Uniti | 4 | Croazia |
3 | Svizzera | 8 | Irlanda |
4 | Georgia | 8 | Repubblica Ceca |
4 | Emirati | 10 | Slovacchia |
Emergono paesi come la Georgia – dove tra le altre cose c’è un impegno importante da parte di Tether – così come gli Emirati, in prima linea tramite la creazione di un impianto legislativo chiaro e in grado di attirare imprese del settore, insieme ad un’imposizione fiscale vantaggiosa per tutti i principali settori.
Italia dunque al palo per tutti questi criteri. Se il numero di start up risibile e anche la tassazione peggiore della media non dovrebebro destare sorprese, deve destarla certamente la classifica dell’interesse da parte della popolazione.
Esiste comunque una community solida
Per quanto l’Italia debba fare molto per recuperare su tutti i fronti, per quanto riguarda interesse e community stiamo facendo del nostro. E se sei tra i (pochi?) interessati al mondo crypto, sul nostro Canale Telegram troverai migliaia di appassionati come te.
È da qui che ripartirà l’interesse per il mondo crypto anche in Italia – e forse dove potremo fare qualcosa per diffondere il verbo anche tra i nuovi arrivati.