Cambio di passo enorme per il Giappone, che potrebbe offrire uno spunto importante per il futuro delle criptovalute. C’è un cambio di regole importante e in controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo negli USA a causa dei costanti e continui attacchi di SEC al comparto. Le start up potranno infatti utilizzare token per finanziarsi.
Ovvero quello che è successo a tanti progetti crypto che sono nati con questa modalità e che, almeno negli USA, si sono guadagnati – si fa per dire – delle lunghe e costose cause contro il regolatore del mercato dei titoli finanziari. E mentre il mondo crypto è disperatamente alla ricerca di ospitalità lontano da Washington, potrebbe essere Tokyo la destinazione ideale per tanti gruppi con una buona idea in tasca.
Si tratta di un cambiamento che arriva – questo è forse ancora più interessante – in un Paese che aveva avuto tra gli atteggiamenti più restrittivi nei confronti del mondo crypto e che invece oggi sembrerebbe essere pronto a cambiare rotta.
Sì, il Giappone era partito – ormai anni fa- in controtendenza rispetto al resto del mondo. È stata tra le prime giurisdizioni a imporre regole molto stringenti tanto alle crypto quanto agli exchange, salvo poi iniziare a parlare di apertura mentre tutti battevano in ritirata, ovvero dopo il caso FTX (ne abbiamo parlato qui sul nostro Magazine).
Tra le più recenti aperture c’è quella alla possibilità che le start up si finanzino ricorrendo all’emissione di token, idea che è maturata a Tokyo all’interno di un più organico programma per attirare società di nuova costituzione anche del mondo crypto.
Il quadro è quello di un Lontano Oriente che gradualmente sta aprendo al mondo crypto, come dimostrano i recenti impegni di Hong Kong, di Singapore e anche di altre giurisdizioni economicamente minori.
Si dovrà vedere quante società di VC decideranno di puntare su Tokyo, anche tenendo conto di altre realtà che si stanno dimostrando più che aperte a questo comparto, a partire da Londra e Dubai.
Ci sarà anche da valutare quanto di respiro globale potrà essere tale iniziativa, cosa che la notizia riportata da Nikkei per il momento non ha riportato. Ad ogni modo si tratta di una buona notizia per l’intero comparto cripto, mentre negli USA la situazione continua a complicarsi.
Bisognerà frenare gli entusiasmi. Le buone notizie, in una fase piuttosto apatica per il mercato – e che abbiamo analizzato nell’ultimo speciale sul nostro Magazine, non sembrano sortire gli effetti sperati.
Ci vorrà forse qualcosa di più per scuotere il mondo crypto e Bitcoin, per quanto questa sia tutta legna da mettere nella proverbiale cascina in attesa di tempi migliori.
Oltre alle aperture del Giappone sempre oggi ne sono arrivate altre dall’Australia, e dello stesso tenore sono da considerarsi quelle arrivate da Deutsche Bank ieri. Qualcosa sta cambiando. Era ora, diranno molti di voi, trovando sponde anche tra i membri della nostra redazione.
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