Si accende il dibattito politico negli USA riguardo l’eventuale dollaro digitale. Questa volta però a scendere in campo non sono i contestatori di area repubblicana, ma una nota politica del Partito Democratico. A schierarsi infatti a favore di un’eventuale soluzione di questo tipo è Maxine Waters, che gli appassionati del mondo crypto ricorderanno anche per gli incontri con Sam Bankman-Fried.
Waters ha affermato di essere contraria alla proposta di legge, di matrice repubblicana, che vorrebbe impedire a Federal Reserve di poter emettere, anche in futuro, dollari digitali in stile CBDC. Una norma che, afferma Waters, finirebbe per limitare l’innovazione.
Manca dunque, come prevedibile, supporto bipartisan alla legge, con la questione CBDC – alla quale abbiamo dedicato un’esclusiva qui con Paolo Ardoino, Luca Carabetta e Davide Carboni – si fa sempre più politica. E sarà oggetto di scontro anche negli Stati Uniti, dove in realtà il dibattito appare comunque come più acceso che in Europa.
Negli States si accende lo scontro sul tema CBDC / Dollaro Digitale. I repubblicani erano stati tra i primi a reagire alle prime discussioni pubbliche sull’eventuale possibilità di creare una sorta di dollaro tokenizzato, con diversi esponenti di primo profilo che si sono pubblicamente scagliati contro tale eventualità. Anche il candidato presidenziale Ron DeSantis ha affermato più volte in pubblico di voler proibire l’ancora inesistente dollaro digitale nello stato che governa, la Florida.
E tali discussioni hanno finito per prendere la forma di una proposta di legge che però non sembra avere supporto bipartisan. A sottolineare le distanze, apparentemente incolmabili, è Maxine Waters, già campionessa del partito anti-crypto, che ha pubblicamente dichiarato di non essere d’accordo con un tentativo di ban preventivo.
La proposta di legge Repubblicana che stiamo discutendo limiterebbela ricerca e non ci permetterebbe di andare aventi, anche se questo dovesse significare la perdita dello status di riserva mondiale da parte del dollaro e anche se questo dovesse significare per i cittadini USA il perdere la possibilità di avere pagamenti più rapidi, più semplici e più veloci. Sono sconfortata che i repubblicani abbiano avanzato richieste così anti-innovazione.
Una dichiarazione chiara – che segnala come ci sarà battaglia (e nessun tipo di appoggio) da parte dei Dem per una legge che è il pallino di almeno un gruppo interno al mondo repubblicano.
A proporre la legge è stato Tom Emmer, che è da sempre molto vicino alle posizioni di Bitcoin e che più volte si è espresso con toni positivi anche nei confronti del mondo crypto.
Una situazione certamente complicata, dalla quale è difficile che venga fuori un accordo in tempi brevi. E sarà anche da valutare se ci sarà concerto di opinioni sul lato repubblicano, dove certe sensibilità non sono diffuse omogeneamente.
Il denaro digitale rimane una questione di forte interesse politico negli USA, dove il dibattito sembrerebbe essere appena iniziato. Purtroppo non si può dire lo stesso in Europa, dove di Euro Digitale parlano ormai solo a Francoforte e Bruxelles.
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