Bitcoin finisce per pagare la crescente incertezza sui mercati globali, innescata da una Fed particolarmente hawkish nella giornata di ieri, con una decisione di interrompere i rialzi dei tassi ormai chiaramente momentanea. Le borse europee e asiatiche hanno aperto una giornata complicata per i mercati azionari e degli asset di rischio, che si è riflessa poi anche sulle piazze americane.
Complicazioni che hanno travolto tutti i mercati e che hanno imposto un arretramento importante a Bitcoin che andrà valutato soprattutto alla luce del quadro macro, per quanto in molti insistano sulla parziale separazione di $BTC dalla finanza vecchio stampo.
Evidentemente non è così – ne abbiamo parlato nell’ultimo numero del Magazine – ed è da qui che partiremo per capire come potrà muoversi $BTC, cosa lo aspetta per il futuro di breve periodo e quali sono dati e mercati ai quali guardare per cercare di anticipare i movimenti di mercato.
Bitcoin sta affrontando, in realtà in ottima e folta compagnia, un momento di ritracciamento dettato più dalla confusione che regna sovrana sui mercati che da problemi intrinseci. È stata una giornata terribile per tutte le borse su scala mondiale: l’unico indice in verde è VIX – segno di 24 ore che le borse vorranno presto dimenticare.
L’innesco è stato quello delle parole di Jerome Powell pronunciate ieri e che permettono di essere ragionevolmente certi di ulteriori rialzi prima di raggiungere il picco. Questo a meno che i dati che arriveranno da qui a novembre non segnaleranno diversi movimenti: calo dell’inflazione (soprattutto quella Core), raffreddamento del mercato del lavoro, equilibrio tra domanda e offerta di beni sui mercati globali finalmente riequilibrata. Per ora sogni di chi non vuole arrendersi a quanto sta emergendo: la situazione, in altre parole, potrebbe essere più complicata del solito.
Tutti sembrano essere bullish sul dollaro, complice un credito di credibilità che Federal Reserve può vantare rispetto alle altre banche centrali. Oggi Bank of England ha deciso per una pausa, che per molti è la parola fine sul ciclo di politiche monetarie restrittive. Dalle parti di BCE sembra che l’aria sia la stessa, per quanto Lagarde si sbracci a ribadire la possibilità di ulteriori strette.
Le parole di Jerome Powell invece – e i mercati ne hanno ben donde – sembrano essere prese sul serio. Cosa che rinforza la posizione del dollaro sulle piazze internazionali. E che potrebbe farlo anche nei confronti di Bitcoin.
Si naviga a vista – come abbiamo ricordato nell’ultimo numero del nostro Magazine. Non sembra ci siano elementi per schierarsi apertamente verso il ritorno di un sentiment positivo su Bitcoin e anche sugli altri asset di rischio.
Così come non ce ne sono in realtà di nuovi per credere che si sia arrivati alla fine della corsa e dunque che sia il momento di giocare più in difesa che in attacco. Il ritorno in quota 26.500$ non deve essere eccessivamente fonte di preoccupazione, almeno per chi opera sui mercati e ha in mente le grandezze in gioco.
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