Una delle società di mining più in difficoltà del comparto, Core Scientific, riuscirà comunque ad allargare il suo parco macchine grazie all’intervento diretto di Bitmain, società che le produce. Il tutto all’interno di un accordo che vedrà passare di mano una quantità importante di azioni del gruppo, per quanto a prezzi convenienti soprattutto per la società.
L’accordo è stato rivelato poche ore fa e riguarda l’acquisto di circa 27.000 macchine ASIC, che saranno pertanto pagate per 23 milioni circa in cash – e per il resto invece in azioni del gruppo, per 54 milioni circa di controvalore.
L’accordo sarebbe stato siglato inoltre all’interno della procedura fallimentare che vede coinvolta proprio Core Scientific – con la possibilità che entrino nel capitale sociale anche altre società del settore. Società del settore che potrebbero fare man bassa delle azioni di una società che conserva comunque una quantità importante di macchine per il mining e dunque di possibile rilevanza per il settore. E parleremo anche di questo sul nostro canale Telegram ufficiale.
La sintesi dell’accordo è questa. Bitmain, che è la principale società produttrice di macchine per il mining Bitcoin, entrerà a far parte di Core Scientific con l’acquisizione di un monte di azioni certamente interessante. Questo mentre il miner sta vivendo ormai da qualche mese una delle fasi più difficili della sua vita – che hanno portato all’apertura delle procedure ex Chapter 11 e al tentativo di ristrutturare finanziariamente la società.
Si tratta di un passaggio certamente interessante – e che rinsalda i rapporti nel settore del mining anche tra produttori e poi chi quelle macchine le acquista per metterle in produzione. I termini dell’accordo sono stati resi pubblici e raccontano di un accordo dal controvalore di 77 milioni di dollari, che però soltanto in parte sarà pagato in denaro. Per circa i 2/3 dell’accordo infatti ci sarà il passaggio di mano di azioni del gruppo. Bitmain così sarà tra i soci più importanti del gruppo in difficoltà.
Ci sarà anche un accordo di hosting di macchine di proprietà di Bitmain, all’interno di una partnership che ora diventa trasversale e che include pressoché tutta la linea di attività di Bitmain, dalla produzione di ASIC fino all’utilizzo diretto delle stesse per partecipare appunto al mining.
Si tratta della consegna di 27.000 Bitmain S19J XP 151 – tra le più performanti oggi disponibili sul mercato – che aggiungerà all’hashrate sotto il controllo del gruppo circa 4,1 exahash.
La società che si occupa di mining su Bitcoin in realtà continua a stringere accordi e potrebbe vedere l’ingresso di altre compagnie all’interno della sua compagine societaria.
La situazione rimane piuttosto complessa ma una soluzione potrà essere certamente trovata se questi sono i presupposti. Sul gruppo ha recentemente investito anche BlackRock, gestore di capitali che è attivo su Bitcoin anche con la sua richiesta di ETF su Bitcoin Spot.
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