Anche Vitalik Buterin, leader di Ethereum, non sembra mandare giù di buon grado le recenti evoluzioni in tema di CBDC, le valute digitali delle banche centrali alle quali Criptovaluta.it ha appena dedicato uno speciale con Paolo Ardoino, Luca Carabetta e Davide Carboni – speciale che puoi leggere qui. Il leader di Ethereum, ultimo di una lunga serie di personaggi rilevanti per la community crypto, si è detto preoccupato delle evoluzioni di questa tecnologia.
Niente trasparenza, poca accountability e in generale un percorso che sembrerebbe essere molto diverso da quello disegnato dai pionieri che stavano indagando questa tecnologia, partendo però da un punto di vista, se vogliamo, più vicino a quello degli appassionati crypto che a quello delle banche centrali.
Preoccupazioni che ora arrivano anche tra i possibilisti, che incontreranno comunque un nutrito gruppo di appassionati che di CBDC, dollaro digitale, euro digitale e simili non vuole proprio saperne. Cosa più che comprensibile se si arriva alla questione da un punto di vista vicino al mondo crypto.
Le preoccupazioni di Vitalik Buterin non sembrerebbero essere riguardo Ethereum, criptovaluta che sta vivendo un momento interessante per quanto con qualche problema legato anche all’andamento generale del mercato.
C’era uno spazio sul quale credo di aver avuto, probabilmente in modo naive, maggiori asperanze 5 anni va, perché c’erano molte persone che volevano sviluppare… in modo blockchain friendly, offrendo vera trasparenza e verificabilità, e qualche livello di privacy reale.
Il riferimento è alle CBDC, che pur se con qualche problema anche politico si stanno facendo strada tanto nell’Unione Europea quanto negli Stati Uniti, dopo aver già messo piede in Cina e essere in dirittura d’arrivo anche in Russia.
Man mano che ciascuno di questi progetti è arrivato a maturità, le cose si sono dissolte e il tutto è diventato molto vicino all’1.0 [il riferimento di Buterin è al vecchio mondo del denaro, NDR]. E quindi abbiamo sistemi che non sono molto migliori degli attuali sistemi di pagamento, perché sono tutto sommato soltanto delle interfacce diverse per il sistema bancario già esistente. Finiscono per avere meno privacy e per distruggere tutte le barriere tra l’utente, le corporation e lo stato allo stesso tempo.
Preoccupazioni che valgono forse doppio, perché arrivano appunto da chi, per sua stessa ammissione, aveva ritenuto quella delle CBDC una sorta di strada percorribile, per quanto ormai tanto tempo fa. Preoccupazioni che sono molto diffuse e che anche noi abbiamo raccolto in interviste che puoi leggere tra le nostre esclusive.
Per quanto altrove abbiamo già trovato strada nelle tasche virtuali degli utenti, nell’area euro e negli Stati Uniti l’opposizione a questa possibile evoluzione del denaro si sta compattando e sta crescendo anche in numero. L’arrivo di Buterin al fronte dei disillusi è segnale del fatto che sembrerebbero essere sempre meno quelli pronti anche soltanto a discuterne.
La questione sarà centrale anche a Francoforte, con la Banca Centrale Europea che perderà a breve il promotore più acceso dell’euro digitale: si tratta di Fabio Panetta, che presto sarà in Italia a guida di Bankitalia.
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