Gli ingredienti sono quelli di sempre: da un lato l’exchange più importante al mondo per volumi, dall’altro il The Wall Street Journal, che può vantare ormai un lungo storico di articoli di attacco diretto allo scambio di criptovalute di CZ. L’articolo uscito nella giornata di ieri – a firma di Patricia Kowsmann – ricalca un po’ quanto già conosciamo, e aggiunge dei dettagli, anche piuttosto interessanti, all’aspetto criminale della storia.
Si parla infatti di interlocuzioni che andrebbero ormai avanti da tempo tra Binance e DOJ, il Dipartimento di Giustizia USA, che starebbe conducendo delle indagini di carattere criminale su CZ e sull’exchange. Questione che – in tutta franchezza – non è la prima volta che viene fuori.
Il titolo è di quelli forti: La più grande azienda crypto si sta sciogliendo. Qualcosa che lascia poco all’immaginazione, mentre in realtà, all’interno dell’articolo, sembra che ce ne sia parecchia.
Come abbiamo detto in apertura, in realtà non c’è molto di nuovo, anche se quello di nuovo che è stato inserito nell’articolo – che però non è stato confermato da Binance – offre un altro spaccato di come stiano andando effettivamente le cose all’interno dell’exchange.
Ogni battaglia è questione di vita di morte. E l’unica cosa che può batterci siamo noi stessi. Abbiamo vinto innumerevoli volte, e abbiamo bisogno di vincere anche questa volta.
Questo è il messaggio, in virgolettato, che viene attribuito a Yi He, che viene indicata come co-fondatrice di Binance e oggi a capo del marketing dell’azienda, in quello che sarebbe un messaggio inviato ai dipendenti. Messaggio del quale WSJ afferma di aver preso visione direttamente.
E ci sono poi commenti da parte di investitori istituzionali che utilizzerebbero Binance, che però non vengono specificati, che affermano di aver già testato cosa fare per tirare fuori crypto e denaro da Binance nel caso in cui le cose dovessero andare per il verso sbagliato.
È nuova per chi non ha seguito pedissequamente la lunga sequela di articoli pubblicata da WSJ per analizzare Binance e la sua situazione. Si tratta di supposte indagini, tra le altre cose, perché per ora manca l’ufficialità.
Non è chiaro quali siano i capi di imputazione, neanche secondo WSJ, che racconta però della frustrazione di alcuni dirigenti di alto profilo nel vedere CZ rimanere a capo dell’azienda. Frustrazione anche per chi sarebbe stato licenziato senza preavviso, anche qui però in forma anonima e senza che WSJ possa addurre delle prove inconfutabili.
Non è chiara la motivazione della pubblicazione di un articolo che in realtà non aggiunge granché ai precedenti – fatta eccezione per qualche virgolettato da confermare – e che arriva in un momento sì di difficoltà per Binance, ma comunque più che aperto a qualunque tipo di evoluzione.
Binance si sta infatti difendendo contro SEC, starebbe interloquendo con DOJ e più in generale avrebbe già organizzato una difesa che appare più che credibile. L’exchange ha sì perso parte dei volumi, ma è ancora di gran lunga il più utilizzato al mondo. Chissà che a sciogliersi non sia, tra qualche tempo, altro di molto distante da Binance.
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