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Shutdown USA affossa leggi crypto | Stablecoin in difficoltà

Lo shutdown mette in crisi anche le leggi sulle crypto, che finiscono così nel dimenticatoio. Quali sono le conseguenze?

Con lo shutdown che incombe, sembra ci sia poco spazio al Congresso per discutere delle proposte di legge sulle stablecoin che ormai circolano da tempo e delle quali si sono fatti proponenti anche politici molto vicini al mondo crypto. Questo nonostante l’impegno diretto – e recentemente confermato – di Patrick McHenry, che guida la commissione del Congresso sui Servizi Finanziari – che è intervenuto nel forum di New York organizzato da Circle – emittente di USDC.

Ci sarebbe ancora una ferma volontà da parte dei politici che si sono fatti sponsor di queste misure nel portare avanti il framework legislativo. Framework che però oltre all’opposizione feroce di una parte del Partito Democratico, rischierà di subire ulteriori rallentamenti a causa dello shutdown.

Shutdown che a meno di clamorose sorprese inizierà il 1^ ottobre e che pertanto terrà impegnate le camere alla ricerca di un accordo che permetta al governo federale di tornare a funzionare a pieno regime.

“Le cose sono complicate”

Non è un adolescente che parla della propria relazione, ma quanto ha affermato Patrick McHerny davanti a un consesso interessato alle stablecoin e a leggi che ne garantiscano uno sviluppo libero dagli attacchi di SEC e di altri regolatori. A parlare è infatti Patrick McHenry, che oltre a essere politico di rilievo negli USA, è a capo della commissione che si occupa di Servizi Finanziari del Congresso stesso e che è tra i proponenti della legge che dovrebbe contribuire a normare il settore.

La situazione è complicata.

Ed è complicata non solo per le attese resistenze da parte di una certa politica, ma anche perché la politica di rango più alto negli USA dovrà presto occuparsi di rientrare dallo shutdown, ovvero di accordarsi per ulteriore debito e far tornare al pieno funzionamento il governo federale. Questione che – chiaramente – interessa i politici più del framework di leggi che dovrebbe normare stablecoin & co.

Farò di tutto per far arrivare la legge sul tavolo del Presidente.

Segnale che siamo ancora, metaforicamente, in alto mare. E che la questione crypto negli USA passerà ancora prima dai tribunali e poi dal Congresso. Situazione che contribuirà a creare incertezza per utenti e imprese e che per gli addetti è il peggior scenario possibile, tra le altre cose nella prima economia del mondo.

Gli interessi obliqui nella regolamentazione

Ci sono poi interessi obliqui e malcelati nella regolamentazione delle stablecoin. A partire da quelli di chi essendo con sede negli USA sogna di usare certe leggi come laccio per limitare lo strapotere dei concorrenti. I riferimenti a fatti, persone e imprese effettivamente esistite non è per niente casuale.

Una situazione dunque complessa sul piano politico, con interessi anche all’interno dello stesso comparto non sempre convergenti e che si protrarrà ancora a lungo – e ad avviso di chi vi scrive almeno fino a quando non ci sarà un avvicendamento alla Casa Bianca e di conseguenza anche nelle agenzie federali come SEC. Bisognerà aspettare, per quanto vorrebbe impegnarsi McHenry.

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