Ethereum potrebbe avere un appeal aggiuntivo rispetto a Bitcoin. O quantomeno alternativo. Questa è l’opinione non di un appassionato, ma del Direttore delle Ricerche di Fidelity, Christ Kuiper. Si tratta di una posizione certamente interessante e che non mancherà di solleticare l’interesse degli investitori nel mondo crypto.
Questo all’interno dell’ultima puntata di Bankless, seguitissimo podcast sul mondo crypto (e per qualcuno di massimalisti Ethereum) – che ha sottolineato come il passgggio alla Proof of Stake potrebbe rappresentare diversificazione anche per gli investitori, in larga parte istituzionali.
Questo da una società che è tra le più importanti per la gestione dei capitali, con un AUM da 4.500 miliardi di dollari. Direbbe qualcuno, non esattamente degli sprovveduti. Si tratta di un buon momento per i rapporti tra Ethereum e il mondo degli istituzionali, con quella che si chiude che sarà ricordata come la grande settimana degli ETF Ethereum.
Fino a oggi gli occhi degli investitori istituzionali sono puntati principalmente su Bitcoin, con la questione ETF che continuerà a dominare la discussione pubblica su questo comparto. ETF che sono stati di nuovo rinviati, ma che per molti saranno approvati senza ombra di dubbio entro il 2024.
Secondo Chris Kuiper, in posizione apicale all’interno di Fidelity, dopo il Merge però si sono aperte delle prospettive interessanti per Ethereum, proprio in ambito istituzionale.
Si è separato da Bitcoin ancora di più. Il passaggio alla proof of stake e tutto ciò che sta arrivando… sta creando un caso d’uso differenziato e questo aiuta con la narrativa della diversificazione anche con gli investitori istituzionali.
Un’opinione in realtà non nuovissima, dato che in molti si erano spesi proprio per un’analisi nuova su Ethereum alla luce dell’arrivo della Proof of Stake, che offre contestualmente anche rendimenti su quanto viene messo appunto in staking.
In realtà ora ci sarà la prova del fuoco, quella dei mercati. Se effettivamente ci sarà un arrivo di capitali su Ethereum, allora questa lettura potrà essere considerata come valida.
Certo è che saranno, almeno in ambito istituzionale, principalmente Ethereum e Bitcoin a guidare le danze. E che gli ETF che con ogni probabilità saranno approvati (quelli sui futures ETH partiranno dalla prossima settimana) saranno un ulteriore veicolo di capitali e interesse verso questo mercato.
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Insomma pare che saremo tutti un loro layer 2...