Sul MiCA avevano ragione gli ottimisti. O meglio, avevano ragione sul fatto che l’introduzione del complesso di norme avrebbe permesso ai big player del settore, in grado di offrire una presenza stabile e anche piani di investimenti concreti, di guadagnare una posizione di rilievo all’interno dell’Unione. Lo avevamo detto anche noi e a conferma di quanto dicevano arrivano le ultime mosse di un player di una certa rilevanza, eToro, che sta investendo in modo concreto per essere pronto al nuovo regime.
Un nuovo regime di regole più chiare che altrove e che sembra stia favorendo gli investimenti. Un nuovo regime che permetterà di operare legalmente, con limiti certi, senza che ci sia la paura che invece alberga negli USA, ovvero di pronto intervento di una SEC che non sembra conoscere limite alcuno.
E se negli USA lo stesso operatore è piuttosto cauto, in Europa nel giro di un anno ha portato a casa tre licenze, proprio in preparazione dell’entrata in vigore del MiCA che dovrebbe cambiare radicalmente come sono trattate le crypto in Europa e come potranno comportarsi invece gli intermediari.
Sì, gli investimenti ci sono
Le procedure per la compliance e per l’ottenimento di licenze e registrazioni sono lunghe, gravose e costose. Una decisione che infatti certi exchange hanno deciso di rimandare a data da destinarsi – anche perché i requisiti non sono facili da ottenere. L’aria che tira dalle parti di eToro sembra però essere diversa.
Questo perché il gruppo – che i lettori di Criptovaluta.it hanno imparato a conoscere – ha ad un lato interesse a rimanere un punto di riferimento nel trading di crypto e Bitcoin, dall’altro perché ha la struttura per farlo.
Spagna, Francia, ma anche Cipro, senza dimenticare anche la registrazione all’OAM in Italia arrivata ormai più di un anno fa. Mosse concrete per prepararsi al MiCA e per rimanere rilevanti scommettendo su un mercato che oggi è meno interessante per gli intermediari misti, anche per questioni relative a volumi e prezzi.
Sono segnali che Bruxelles potrebbe certamente agitare come bandiera della vittoria, dato che si sta ottenendo (per quanto non possa piacere a tutti) quello che si voleva ottenere: intermediari più strutturati, più solidi e in grado di offrire certe garanzie. E i movimenti di eToro faranno con ogni probabilità da standard contro i quali altri intermediari dovranno per forza di cose misurarsi.
È questo l’ambiente regolamentato di cui tutti parlavano?
Vedremo che tipo di quadro andrà a crearsi quando il regime del MiCA entrerà in vigore e quando in realtà i ritardatari dovranno confrontarsi con le nuove normative. Di dubbi ce ne sono ancora tanti, in particolare per quanto riguarda le stablecoin.
Sul fronte degli intermediari però, sembra ci sia già chi ha trovato la propria strada ed è pronto a mettere sul tavolo licenze già ottenute, non senza qualche sforzo.