Tutto è bene quel che finisce bene. Justin Sun, leader di HTX (l’exchange che un tempo era conosciuto come Huobi), conferma che i quasi 5.000 Ethereum che erano stati sottratti sul suo exchange sono stati restituiti dall’hacker. Si tratta di una somma importante, che tuttavia l’exchange avrebbe coperto senza eccessivi problemi.
La restituzione non è avvenuta però per il buon cuore dell’hacker: è stata pagata una taglia da 250 Ethereum che era stata appunto promessa dall’exchange nel caso in cui i fondi fossero stati restituiti. L’hacker, anche probabilmente al fine di evitare problemi legali, ha deciso di operare in questo senso e così di togliere un po’ tutti dall’imbarazzo.
L’hacker porta a casa circa 400.000$, mentre l’exchange recupera oltre 7 milioni di dollari, facendo così tirare un sospiro di sollievo a chi riteneva (probabilmente sbagliando) la somma come potenzialmente pericolosa per HTX. Non è la prima volta inoltre che si procede in tal senso, riconoscendo una parte del maltolto all’hacker per chiudere la questione – e tornare in possesso di somme ben più importanti.
HTX ha vinto. O meglio, è riuscito nell’intento di tornare in possesso di una buona parte degli Ethereum che gli erano stati sottratti soltanto qualche giorno fa. Subito dopo il furto con destrezza, che aveva fruttato allo sconosciuto hacker 5.000 ETH, l’exchange si era infatti attivato per proporre 250 ETH come premio in caso di restituzione.
L’offerta prevedeva anche la possibile assunzione come responsabile di sicurezza presso l’exchange stesso, offerta che non sappiamo se sia stata raccolta oppure no.
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Questo il messaggio dell’hacker che confermava l’accettazione della fee e che chiude dunque il caso. Ammesso che non ci siano ulteriori attacchi a carico di HTX, che però ha confermato di aver sistemato il problema e di essere ora al sicuro.
Probabilmente no. L’exchange, che in molti accusano di essere diventato una sorta di banca personale di Justin Sun, in realtà ha in cassa criptovalute e Bitcoin per miliardi di dollari e con ogni probabilità avrebbe potuto fare fronte all’importante ammanco, che valeva circa 8 milioni di dollari al momento del furto.
A funzionare nello scambio c’è stata anche la minaccia di azioni legali nei confronti dell’hacker, che HTX aveva affidato ai propri account social. Tutto è bene quel che finisce bene? Staremo a vedere: certo è che la sicurezza degli exchange dovrà migliorare nel complesso prima che si possa ritenere il settore maturo per l’utilizzo da parte delle masse.
Per quanto sempre più rari, certi tipi di attacchi continuano a colpire player piuttosto visibili e – in ultimo – anche Trust che nascono con il solo obiettivo di custodire crypto conto terzi.
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