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Bitcoin: il gestore fondi hedge ne vuole di più contro la crisi

Oro e Bitcoin. È questa la ricetta contro la recessione. Parla il gestore di fondi hedge.
1 anno fa
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Il gestore di fondi hedge Paul Tudor Jones ha delle idee molto precise sulla prossima recessione. Al tempo stesso, ha idee molto precise per quanto riguarda la composizione ideale del portafoglio per affrontare un periodo che sarà duro per i mercati azionari. Bitcoin, ha affermato a Sqawk Box di CNBC, sarà parte di questo piano.

L’idea di fondo è semplice: ci sarà una recessione anche negli Stati Uniti, questa recessione colpirà principalmente il settore azionario – e ci sarà dunque la necessità di organizzare il proprio portafoglio di investimento e di risparmio tenendo conto di questa eventualità. Bitcoin e oro, insieme, dovranno occupare una parte maggiore rispetto alle allocazioni storiche perché in periodi di difficoltà offriranno performance interessanti.

Un’idea che stiamo già dibattendo sul nostro canale Telegram ufficiale e che troverà certamente d’accordo coloro i quali ritengono che Bitcoin sia già una sorta di oro digitale, un asset in grado di diventare rifugio nei periodo di massima turbolenza, cosa che già fa almeno all’interno del mondo crypto.

Parla Paul Tudor Jones – e punta di nuovo su Bitcoin

A parlare è il gestore di capitali miliardari in forma di fondi hedge. Paul Tudor Jones non è nuovo a Bitcoin e ne ha sostenuto la bontà come strumento di investimento da tempo, così come da tempo lo ha inserito all’interno dei proprio portafogli. Ciò che è nuovo riguardo le dichiarazioni dell’investitore è che $BTC sarà uno degli asset da tenere in massima considerazione nell’attuale situazione economica, una situazione che prevede, sempre secondo Tudor, una recessione.

Bitcoin e oro – sono davvero la ricetta?

Credo che Bitcoin e l’oro debbano avere allocazioni nel portafoglio più alte di quelle storiche, a causa di una situazione complicata sul piano politico negli USA e anche a causa della situazione geopolitica.

Quindi sì recessione, ma anche una situazione complessa sul piano geopolitico che è stata esacerbata anche dal recente conflitto in Israele, che secondo diversi analisti ha peggiorato ulteriormente un outlook già di per sé non entusiasmante su quel fronte.

Bitcoin si è sempre comportato bene in situazioni di crisi

È questa l’idea di fondo di Paul Tudor Jones, che in passato ha fatto riferimento anche a situazioni come la pandemia, le elezioni in Turchia e diverse altre fonti di turbolenza tanto politica quanto economica. Lo storico per ora assegna a lui la ragione, per quanto il passato non sia sempre un eccellente strumento per anticipare il futuro.

Aggiungiamo noi che Bitcoin ha fatto registrare in passato delle performance molto interessanti anche durante la crisi di Silicon Valley Bank, quando a scricchiolare non fu la politica, ma la tenuta del sistema bancario USA.

Se è l’incertezza quanto ci aspetta nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, Paul Tudor Jones segnala di guardare in direzione dell’oro e in direzione di quello che sarebbe una sorta di sua versione digitale, Bitcoin. Di Bitcoin in tempi di crisi parleremo anche domani all’interno del Magazine, in un numero speciale dedicato proprio alla crisi economica che molti vedono come ormai incombente. Una crisi all’interno della quale Bitcoin potrebbe forse giocare un ruolo importante, per la prima volta nella sua storia.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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