Solo favoritismo, e nessuna corruzione. La storia è ormai vecchia, ma periodicamente se ne torna a parlare. E periodicamente ne torna a parlare anche Charles Hoskinson, fondatore di Cardano, ex di Ethereum e che non ha mai mandato giù cos’è successo. Ma di cosa si parla nello specifico? Si parla delle posizioni di William Hinman, un tempo arruolato in SEC e poi in uno studio legale che era molto vicino a Ethereum.
Quali posizioni? Quelle che portarono a dichiarare Bitcoin – e Ethereum appunto – come delle commodity e dunque al di fuori del raggio di azione di SEC. Il sospetto – non certo ma comunque fondato – è che in realtà Hinman, poi assunto in uno studio legale appunto vicino a Ethereum, abbia avuto degli interessi personali a prendere quella decisione.
Charles Hoskinson però – in una mossa insolita rispetto alle sue solite vulcaniche uscite – afferma che ci sia stato probabilmente solo del favoritismo. Questo nonostante si sia preso ulteriormente del tempo per riportare a galla una storia ormai lontana del tempo.
Il favoritismo verso Ethereum – e contro Ripple (e Cardano)
La storia merita certamente approfondimento, almeno per quei nostri lettori che non la conoscono. Esistono dei documenti e delle mail di William Hinman che Ripple ha chiesto più volte di vedere durante il processo che l’ha vista contrapposta a SEC. Documenti che avrebbero dovuto chiarire il processo interno che aveva portato William Hinman a dichiarare pubblicamente Ethereum una commodity.
La questione non è un mero bisticcio tra diversi progetti: Ripple ha affrontato – e sta ancora affrontando – una lunghissima causa legale che riguarda proprio il suo status di security – e quindi ha chiesto chiarimenti sul perché non sia stato riservato lo stesso trattamento a Ethereum, che ha avuto una fase di lancio molto simile.
La questione ha poi interessato anche altri progetti che sono finiti citati da SEC in altre cause – in particolare quelle contro Binance e contro Coinbase. Una situazione certamente complessa, sulla quale però si aggira lo spettro della corruzione.
William Hinman ha avuto infatti legali con lo studio legale Simpson Thacher – che fa parte della Enterprise Ethereum Alliance. Il sospetto, per chi non ci fosse ancora arrivato, è che abbia ricevuto gratifiche economiche per aver sostenuto quella posizione. Ipotesi che però Charles Hoskinson di Cardano ha deciso di ritenere come poco probabile, indicando il mero favoritismo come motore dell’intera vicenda.
Cosa c’è di vero nell’Ethereum Gate?
Difficile a dirsi, perché la pubblicazione di certe carte non ha aiutato a fare chiarezza sui processi interni di SEC, che il più delle volte appaiono come mossi da spunti personali e non da un rigoroso processo di individuazione delle caratteristiche di certi progetti.
Su queste pagine si è sempre sostenuta l’assurdità del trattamento diverso tra Ripple e Ethereum – e per quel conta in questo contesto, anche riguardo Cardano. Riteniamo parimenti che nessuna di queste tre sia una security – e che dunque l’arrabbiatura di Ripple sia più che giustificata. Sul fatto che ci sia stata corruzione o meno, da giornalisti siamo costretti – fortunatamente – a attendere documenti convincenti.