Dopo le grandi banche, per il settore della tokenizzazione è anche il turno dei grandi regolatori. Secondo quanto è stato diffuso da Ashely Alder, che di FCA è capo, il regolatore UK sta per diffondere delle linee guida ad uso e consumo di chi vorrà tokenizzare fondi e altri asset “classici” nel Regno Unito.
Si tratta di un passo avanti importante per tutto il comparto – e che fa il paio con le velleità di Londra di rimanere al centro del mondo finanziario globale e al tempo stesso di offrire anche una sponda alle nuove tecnologie. Tutto dietro la spinta, celata ma comunque evidente, del nuovo governo di Londra, che sul mondo crypto ha sempre puntato molto.
Non è chiaro se altre giurisdizioni, che per il momento appaiono piuttosto indietro rispetto a Londra, raccoglieranno la sfida, per quello che sarà uno dei crocevia più importanti anche per il mondo crypto – come abbiamo già visto sul nostro Magazine in un numero speciale.
Qualche giorno fa è arrivata la notizia della collaborazione tra JP Morgan, Barclays e BlackRock, che hanno condotto un esperimento all’interno della blockchain proprietaria di JPM di tokenizzazione di quote di fondi su money market. Ora arriva anche FCA, che in realtà aveva già annunciato lo scorso febbraio un suo prossimo impegno, una novità che riguarda il mondo sempre della tokenizzazione. Chi dirige l’agenzia, Ashley Alder, ha annunciato la prossima pubblicazione di linee guida che permetteranno agli operatori del settore di avere regole chiare per sfruttare questo tipo di attività.
Una spinta che arriva dal regolatore con ogni probabilità anche dalle banche locali – che sono al centro da sempre delle innovazioni più importanti del mondo finanziario e che non vogliono perdere terreno nei confronti della concorrenza ormai sempre più agguerrita che arriva dal Lontano Oriente.
Prima però di giudicare l’assetto che Londra vorrà darsi, sarà necessario toccare con mano tali regole e capire se ci sia anche dello spazio per replicare in Europa, con il MiCA che tocca – ma non troppo – anche questo settore.
Le blockchain pubbliche come Ethereum o Polygon potranno certamente giovarsi di una maggiore chiarezza a Londra, maggiore chiarezza che potrebbe diventare standard con il quale dovranno confrontarsi anche altre giurisdizioni.
Dato che il settore interessa anche alle banche, ci sono a nostro avviso buone possibilità che si intervenga senza ritardi, come invece è avvenuto per il settore crypto classico. E come è accaduto, in termini di asset di investimento, anche a Bitcoin. Dall’altro lato ricordiamo ai nostri lettori che l’impegno delle banche non sarà esclusivamente con blockchain pubbliche: JP Morgan, tanto per citare il caso più famoso, ha una sua chain e con ogni probabilità altre banche e grandi gruppi finanziari seguiranno lo stesso esempio.
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