Secondo quanto è stato riportato da Reuters e confermato anche da altre testate, Ferrari è pronta ad accettare pagamenti in Bitcoin e in criptovalute. Si tratterà di un progetto pilota che partirà dagli Stati Uniti e che dovrebbe essere trasferito, a meno di problemi ad oggi non preventivabili, anche in Europa.
È una mossa in contro-tendenza dopo che gruppi come Tesla, pionieri per quanto riguarda i pagamenti in Bitcoin, hanno fatto dietro-front citando problemi legati ai consumi elettrici e dunque all’inquinamento di Bitcoin. Elon Musk aveva promesso la riapertura del canale di pagamento una volta che Bitcoin sarebbe passato per almeno il 50% a fonti rinnovabili per alimentare le mining farm.
50% che almeno secondo alcune statistiche sarebbe stato superato senza che però sia stato dato seguito alla promessa di Musk. Ferrari invece ha deciso di fare per conto suo – non seguendo il trend – e sottolineando come in realtà il mondo crypto stia facendo molto per diventare green.
Il cavallino rampante si può comprare in Bitcoin
Parliamo di quella che è forse la più iconica delle auto sportive, nonché di uno degli orgogli della produzione automobilistica italiana. Ferrari, secondo uno scoop diffuso da Reuters che ha intervistato il capo della divisione commerciale del gruppo, accetterà pagamenti in Bitcoin e in criptovalute.
Il nostro target, che prevede il raggiungimento della carbon neutrality su tutta la nostra catena di valore è assolutamente confermato.
Quete le parole di Enrico Galliera, che ha confermato a Reuters di ritenere importanti i passi fatti in avanti dal mondo crypto per diventare più green.
Alcuni giovani investitori hanno costruito le proprie fortune sulle criptovalute. Alcuni altri sono investitori più tradizionali, che vogliono diversificare il proprio portafoglio. Questo ci aiuterà a connetterci con persone che non necessariamente nostri clienti ma che potrebbero permettersi una Ferrari.
Gallera ha anche confermato che l’interesse sembrerebbe essere equivalente in diverse aree del mondo: c’è interesse per questo tipo di pagamento tanto in Europa quanto negli USA e nel Medio Oriente. Per ora però si partirà negli USA.
Chi gestirà i pagamenti?
La partnership è con BitPay, che è il provider più importante su scala mondiale per i pagamenti in criptovalute e che offre così il supporto per decine delle più comuni e di quelle maggiormente capitalizzate.
Questo sistema permetterà a Ferrari di offrire i propri veicoli tramite pagamento Bitcoin e crypto senza che ci siano costi aggiuntivi oppure delle commissioni.
Questo è stato uno dei nostri principali obiettivi: evitare di avere a che fare – tanto per noi quanto per i nostri concessionari – direttamente con le criptovalute.
Questo obiettivo sarà raggiunto da Ferrari con la conversione immediata delle criptovalute che verranno incassate. Conversione che sarà verso il dollaro USA per ora e poi, quando il sistema sarà attivato in Europa, anche in Euro.
Effetti sul prezzo
Sono stati nulli per il momento e con ogni probabilità saranno poco importanti anche in futuro, dato che appunto ogni satoshi che entrerà nelle casse di Ferrari sarà immediatamente convertito.
Difficile aspettarsi di più, dato che Ferrari ha chiaramente ammesso di non volersi fare carico della volatilità che spesso interessa questa categoria di asset.
Mossa astuta e intelligente, in questo modo Ferrari si prepara a entrare in un nuovo mercato e sono sicuro che presto sarà seguito da tutto il settore del lusso. Notare una cosa importante però, i bitcoin o altre cripto saranno subito convertiti e questo significa che al momento il dollaro è ancora il re incontrastato ma tutto questo grazie anche a bitcoin. Purtroppo c’è molta ignoranza attorno al tema delle criptovalute e percepisco molta paura da chi ci governa, tanto da non riuscire a proporre una regolamentazione definitiva perchè non sanno neanche loro che pesci pigliare mentre dovrebbero fare la cosa più semplice.