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Ripple pronta a quotarsi in borsa? Non ti dicono la verità

Giro di rumors, scatenati da uno strano annuncio di lavoro.
1 anno fa
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Un annuncio di lavoro fa partire di nuovo la giostra delle speculazioni su Ripple. Speculazioni non finanziarie, ma riguardanti la possibile quotazione in borsa del gruppo. È stato infatti pubblicato un annuncio per la posizione di Shareolder Communications Senior Manager, una posizione che – a nostro avviso erroneamente – viene associata a una possibile IPO.

Ripple ha effettivamente parlato più volte di quotazione in borsa, così come hanno parlato più volte della questione anche investitori di una certa rilevanza come la giapponese SBI. Tuttavia rimaniamo scettici dell’interpretazione che in molti hanno dato già sul web e sui social network.

Per quanto una figura professionale del genere potrebbe far pensare a una futura gestione di azionariato public, ovvero di una società quotata in borsa, non si tratta di una posizione che dovrebbe interessare esclusivamente un’azienda pronta al grande passo.

Sul nostro gruppo Telegram parliamo anche di fake news – cercando di sbugiardarle quando possibile. Il gruppo è gratuito – e diffonde anche segnali.

In realtà le posizioni sono due?

In realtà ci sono due annunci che circolano: uno sul sito ufficiale di Ripple e uno sul suo account Linkedin, che però parla di Londra e non di New York. A prescindere da questo, lo scoop è che si è aperta una posizione come Shareholder Communications Senior Manager, ovvero un manager che dovrà occuparsi – lo leggiamo dalla descrizione della posizione – di offrire report e notizie agli azionisti / investitori.

In molti, facendo viaggiare quella fantasia che purtroppo non manca quasi mai nel mondo crypto, vi hanno letto un segno inequivocabile della prossima quotazione in borsa di Ripple. Questione che, pur non escludendola, riteniamo in termini di tempistiche impossibile. Ci sono infatti diversi fattori dei quali tenere conto prima di trarre conclusioni del genere.

La prima è che tali posizioni non riguardano, contrariamente a quanto scritto altrove, solo aziende quotate.

La seconda è che Ripple ha già un numero di investitori importante ai quali deve offrire comunicazioni sulle attività del gruppo.

La terza è che Brad Garlinghouse è stato possibilista sulla quotazione, salvo poi dimostrarsi scettico in altre situazioni. Non sembrerebbe essere una priorità assoluta del gruppo, per quanto in passato Garlinghouse abbia parlato di altissima probabilità.

La quarta è che tale quotazione è stata comunque immaginata al termine della causa legale con SEC, causa che è lungi dal terminare, nonostante ci sia stata una prima vittoria di Ripple.

La quinta è che SBI Holding aveva indicato nel Giappone il luogo che sarebbe più consono a Ripple per operare mosse del genere.

E allora? Ripple non si quoterà?

Potrebbe farlo, ma la posizione lavorativa di cui sopra non aggiunge nulla o quasi alla discussione sulla possibile quotazione di Ripple.

Inoltre negli USA il clima sulle IPO, che siano crypto o meno, si sta raffreddando, con un 2023 che verrà ricordato come un anno non esattamente brillante per le quotazioni in borsa. E, soprattutto, pensare che si possa fare a stretto giro di posta sembra essere, per ora (ma ci piacerebbe essere smentiti) fuori di discussione.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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  • Grazie bel articolo

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