Una lettera da parte di una senatrice che – sembrerà incredibile – è tra le prime sostenitrici di Bitcoin, almeno all’interno della politica USA. Cynthia Lummis, senatrice del Wyoming ha firmato, insieme a French Hill, membro del Congresso dell’Arkansas, una lettera nella quale chiede al Dipartimento di giustizia di valutare l’impatto di Binance e Tether nel supporto al finanziamento del terrorismo.
Si tratta di una notizia che cavalca l’onda di una notizia falsa o comunque grandemente esagerata che coincide con l’arrivo di somme in realtà assai misere di fondi crypto a Hamas. Notizia che ha fatto il giro del mondo, che la fonte primaria ha almeno in parte smentito e che però i giornali americani hanno ripreso come se si trattasse dell’ingranaggio fondamentale di una potenziale agenda anti-crypto.
C’è poco di preoccupante, in verità, perché a tali lettere non deve essere necessariamente esser dato seguito. Tuttavia è emblematico di quanto in realtà gli equilibri all’interno della politica USA siano precari – e come chi aveva in passato sostenuto Bitcoin sia ora disposto a tornare indietro.
Si tratta di una lettera, che parte da una notizia sulla quale già a suo tempo avevamo nutrito tutti i nostri dubbi, che è comunque firmata da due politici di spicco negli Stati Uniti. Uno dei due è Cynthia Lummis, che ha aderito entusiasticamente al mondo Bitcoin e che più volte in passato si è fatta portatrice di certe istanze proprio ai piani più alti della politica USA. Tutto passato? Chissà.
Questo è comunque quanto si legge all’interno della lettera:
[Al fine di valutare attentamente l’estensione del supporto offerto da Binance e Tether in termini materiali e di risorse al supporto del terrorismo], chiediamo con decisione un’azione rapida da parte del Dipartimento di Giustizia contro Binance e Tether, al fine di strozzare tali fonti di finanziamento per i terroristi che stanno attaccando Israele.
Tutto questo verso due player del mondo crypto che in realtà hanno già offerto il loro pieno supporto per il sequestro di certi fondi e che dunque più di offrire un canale a Hamas, hanno portato ad una limitazione dell’accesso del gruppo palestinese a risorse che gli erano state destinate.
Non c’è modo di dare risposta. La stessa senatrice ebbe a dire soltanto 1 anno fa:
Bitcoin non può essere fermato, e questa è una cosa buona. Sono molto preoccupata per l’inflazione, e per il debito pubblico con cui siamo costretti a fare i conti. Molte famiglie del Wyoming sono sempre più spesso costrette a scegliere se fare il pieno di benzina o la spesa, considerando il prezzo dei generi alimentari.
Tra le altre cose aveva annunciato 2 anni fa l’acquisto di Bitcoin e si era sempre proposta, anche ad eventi del settore, come voce degli appassionati di Bitcoin al senato.
Qualcuno obietterà che in realtà c’è poco a che spartire tra Binance e Bitcoin o Tether e Bitcoin, ma è altrettanto vero che chi supporta $BTC dovrebbe sapere che si tratta di un sistema permissionless che, citando la senatrice, non può essere fermato.
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