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Crypto terrorismo: parla il Tesoro USA. E non vi piacerà

Ancora il Tesoro USA sul finanziamento del terrorismo tramite crypto.
1 anno fa
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Arriva la parola finale del Tesoro USA alla questione finanziamenti al terrorismo tramite crypto. Non sono le parole che avrete già letto su X oppure su qualche titolo di testate americane, che hanno deciso di tagliare a metà il discorso del vice segretario Wally Adeyemo, tenendo soltanto la parte utile alla causa del mondo BTC e crypto.

È vero: i finanziamenti al terrorismo che utilizzano questi canali sono ancora irrilevanti, dice Adeyemo durante un intervento al Royal United Services Institute di Londra, ma è al tempo stesso vero che il Tesoro USA vuole che la questione venga chiusa prima che diventi rilevante.

Discuteremo anche di questa notizia – e dei suoi risvolti per il mondo crypto – sul nostro canale Telegram – dove troverai sia la nostra redazione, sia gli appassionati crypto e Bitcoin che sono già parte della nostra grande famiglia.

Il pensiero del Tesoro USA sul finanziamento al terrorismo tramite crypto

La questione ha tenuto banco già da qualche settimana. C’è stato prima un articolo del Wall Street Journal, poi l’intervento di politici USA, alcuni dei quali pur essendo vicini alla causa crypto hanno attaccato operatori come Binance e Tether, che pur collaborano sia con le indagini, sia con i sequestri.

Non è chiaro se la cosa avrà delle conseguenze “pratiche”

La vicenda è arrivata fino al Tesoro USA, che ha recentemente parlato della necessità di attaccare mixer e simili, e anche dei problemi che il mondo crypto può causare al sistema di controllo dei capitali che permette – secondo quanto affermano – anche di rendere più difficile il finanziamento del terrorismo.

A affermare cose di – forse inaspettato – buonsenso arriva ora Wally Adeyemo del Tesoro USA:

Oggi direi che l’utilizzo delle criptovalute non è la vasta maggioranza tra i metodi che questi gruppi utilizzano per ricevere finanziamenti.

E questa è la frase che ha già fatto il giro del web e che tutte le testate che si occupano di crypto hanno accolto a braccia aperte. C’è però un seguito, forse più preoccupante per l’intero comparto:

L’evoluzione continua e la prossima fonte saranno le criptovalute. Abbiamo bisogno che questa industria collabori con noi così che possiamo prevenire l’uso e l’abuso di criptovalute da parte di Hamas e di gruppi simili di qui in avanti.

È tornato anche sui mixer – che rendono difficile seguire il percorso dei fondi, e ha aggiunto che il Tesoro…

riterrà responsabili [gli sviluppatori di questi strumenti] per essere certi che faranno passi nel prevenire l’utilizzo da parte dei terroristi di queste innovazioni.

In altre parole, linea dura sui mixer. Che non è questa gran notizia per il mondo crypto, almeno in senso stretto e almeno fino a quando la cosa non si rivelerà essere più una dichiarazione di principio che di azione effettiva.

Rimangono tanti misteri

Rimane il mistero di come la politica USA abbia ritenuto responsabile di quanto accaduto il duo Binance + Tether, con entrambi i gruppi sopracitati che offrono collaborazione agli Stati Uniti e, nel caso specifico, a Israele.

Ovvero fanno quello che lo stesso Adeyemo ha chiesto, ovvero piena collaborazione. Collaborazione che se dovesse mancare…

Se non agiranno per prevenire i trasferimenti illegali di fondi, gli Stati Uniti e i nostri amici lo faranno.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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